Italia
L’Adoc ha affidato allo studio legale Bin di Torino la promozione della class action contro Telecom Italia, in relazione all’illegittimo addebito all’utente delle spese di spedizione della fattura, per ottenere il rimborso di quanto pagato in più dai consumatori negli scorsi anni.
“Riguarda circa 20 milioni di utenti, tanti quanti sono gli abbonati al fisso – dichiara Carlo Pileri, Presidente dell’Adoc – considerando 30 euro per 5 anni ad abbonato, la class action potrebbe comportare un esborso economico per Telecom pari a 60 milioni di euro.”
Numerose sentenze pronunciate dai diversi giudici territoriali e la recente delibera N. 129/07/CIR dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni hanno condannato Telecom Italia S.p.A. al rimborso degli importi fatturati indebitamente all’utente sotto la voce “spese di spedizione fattura” o “spese di spedizione Conto Telecom Italia”.
In particolare, alla Telecom Italia S.p.A. è stato contestato un comportamento illegittimo costituito nell’aver addebitato all’utente tali somme in violazione dell’art. 21 del D.P.R. 633/1972.
Ad oggi
“Pur trattandosi di un rimborso di piccola entità, è importante aderire numerosi per stabilire un principio – continua Pileri – quello che non andava fatto questo addebito a carico del cliente e soprattutto l’altro che quando si fa qualcosa di non dovuto poi l’azienda deve pagare, così la prossima volta starà più attenta. E’ importante aderire numerosi, perchè solo sul numero di richieste si può operare per determinare il comportamento virtuoso futuro.”
Per aderire alla class action è necessario recarsi presso uno degli sportelli Adoc presenti su tutto il territorio nazionale e compilare l’apposito modulo di adesione, allegando la documentazione comprovante le spese sostenute per la spedizione delle fatture inviate dalla Telecom Italia s.p.a. negli scorsi anni.
Gli indirizzi degli sportelli Adoc ed ogni altra informazione possono essere reperiti sul sito internet www.adoc.org.
Data la minima entità del rimborso, e considerata la necessità di essere numerosi, l’Adoc ha deciso di non chiedere contributi aggiuntivi oltre il costo della tessera.