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Nuovi risvolti nel caso che coinvolge i due colossi dell’hi-tech, Microsoft e Yahoo!. E’ saltato fuori un fascicolo molto interessante, che evidenzia una vera e propria strategia di Yahoo! a non lasciarsi sedurre dal gruppo di Bill Gates.
Secondo alcuni documenti legati a una causa contro la società di Sunnyvale – resi pubblici in questi giorni – già nel gennaio 2007 Microsoft aveva presentato un’offerta, ma quella volta da 40 dollari per azione.
Anche il quel caso, come si legge dalla documentazione di questa class action avviata dai fondi pensione di Detroit, l’Opa fu respinta dall’allora presidente Terry Semel.
Il ricorso è stato depositato dopo che Yahoo! ha rifiutato nuovamente l’offerta presentata lo scorso febbraio da Microsoft, questa volta da 31 dollari per azione. Il presidente Jerry Yang aveva spiegato che il diniego era dovuto a un prezzo non corrispondente all’enterprise value, ma poi ha respinto anche quella di aprile da 33 dollari per azione, scatenando la collera di una parte degli azionisti. Anche il mercato non ha apprezzato, mandando il titolo a 26 dollari.
Ovvio che venire a sapere adesso di una precedente offerta da 40 dollari per azione non fa che esacerbare un clima già teso.
I ricorrenti accusano i dirigenti di Yahoo! d’aver arrecato danno agli azionisti, non solo respingendo l’Opa di Microsoft, ma anche d’aver contribuito a rendere il gruppo un obiettivo poco appetibile spingendo per un accordo commerciale col rivale di sempre, Google.
“In virtù del loro interesse personale a mantenere Yahoo! indipendente e della forte antipatia nei confronti di Microsoft“, i cofondatori di Yahoo! Jerry Yang e David Filo, “non hanno accolto l’offerta a svantaggio della società e degli azionisti”.
Inoltre accusano Yang d’aver convinto il Cda ad accordare delle indennità molto elevate ai dipendenti del gruppo, rendendo ancora più costosa un’acquisizione e più difficile un’eventuale fusione.
Il 1° febbraio il gigante dei software ha proposto 44 miliardi di dollari per rilevare Yahoo!, numero due sul mercato mondiale della pubblicità online, e portato l’offerta a 47 miliardi ad aprile. Dopo l’ennesimo rifiuto, Microsoft ha ritirato l’Opa.
La scorsa settimana, il presidente di Microsoft Steve Ballmer e Jerry Yang hanno dichiarato di trattare per una collaborazione, ma non più per una cessione.
Gli azionisti scontenti hanno minacciato di votare contro la direzione in occasione dell’assemblea generale che si terrà a fine luglio. Il finanziere Carl Icahn, che guida la fronda, proporrà una sostituzione di tutti i membri del Cda.