Italia
Ancora una volta le associazioni dei consumatori denunciano la scorrettezza di alcune pratiche attuate dai gestori telefonici italiani.
Nel mirino dell’Aduc questa volta è finita Wind che sembra non voler riconoscere il diritto alla portabilità del credito residuo quando si passa da un gestore mobile ad un altro.
Sul proprio sito internet, la società guidata da Luigi Gubitosi, rende noto che “Fatto salvo ogni diverso accordo tra Wind e l’operatore cedente…l’eventuale credito residuo presente sulla carta…dell’operatore cedente al momento dell’attivazione di Passa a Wind verrà perso”.
Ricorda però l’Aduc che, la delibera 7/02/CIR dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, risalente al 2002, impone ai gestori mobili, in caso di portabilità del numero, di concordare “modalità di trasferibilità del credito residuo a condizioni trasparenti, non discriminatorie e ragionevoli”, dalla sim dell’operatore ‘donor’ (quello che ‘cede’ il cliente) su quella del nuovo gestore scelto dall’utente (recipient).
Oltre alla delibera Agcom, anche il famoso ‘decreto Bersani’ sulle liberalizzazioni è intervenuto a sancire il diritto degli utenti a non perdere il credito residuo della scheda prepagata se si decide di passare a un altro operatore telefonico o se si aspetta più di un anno per ricaricare.
Molto spesso, infatti, si lascia del credito telefonico in una scheda che si decide per un qualsiasi motivo di non utilizzare più, per poi perderlo a causa della ‘scadenza’ arbitraria imposta dal gestore. Se passa un anno senza che la scheda sia utilizzata o ricaricata, dunque, il credito viene annullato senza una ragione giustificabile.
Il decreto Bersani avrebbe dovuto porre fine a questa pratica, ma di fatto gli operatori continuano ad abusare del loro strapotere, facendo orecchie da mercante alle richieste dei consumatori.
L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni è intervenuta ma, denuncia Aduc, non per risolvere il problema, quanto per indire un incontro fra operatori di telefonia mobile e associazioni consumatori al fine di fissare un termine entro cui debba essere resa effettiva la portabilità del credito residuo nel passaggio da un gestore all’altro.
Un incontro inutile, dice Aduc, perché le regole ci sono e si dovrebbe semplicemente farle rispettare, multando gli operatori inadempienti.