Pubblicità e Tv pubblica: le telcos francesi pronte a contribuire, ma a condizione che la tassa si estende a tutti i media

di Raffaella Natale |

Francia


France Television

Gli operatori telecom francesi si dicono disposti a versare un contributo calcolato sulle entrate pubblicitarie per finanziare il servizio pubblico, dopo la soppressione della pubblicità, ma a condizione che lo facciano anche altri media. A riferirlo è la Federazione francese delle telecom (Fédération française des télécoms – FFT).

 

Frank Esser, Ceo di SFR e presidente della FFT, in una lettera indirizzata ai membri della Commissione Copé incaricata della riforma del Tv pubblica, ha ricordato che da tempo le telco hanno dato disponibilità, come con la tassa Cosip (Conto di sostegno all’industria audiovisiva), quella sul video on demand, i differenti contributi versati alle società degli autori, alle emittenti e ad altri servizi erogati.

 

La FFT, nata nel settembre 2007, raggruppa tutti gli operatori – fisso, mobile e internet – della Francia.

“Siamo pronti – ha aggiunto – a fare ancora di più, in modo giusto e non discriminatorio, con un contributo sulle entrate pubblicitarie provenienti dai nostri portali internet che, anche se ancora modesti, cresceranno col tempo grazie all’aumentata audience dei siti degli operatori mobili e Isp”.

 

Ma Esser ha anche avvertito, “Questo contributo non sarà invece possibile se verrà esteso anche agli altri media, che beneficeranno ugualmente della sospensione della pubblicità (emittenti private, portali web – e non solo quelli degli operatori – altri media, radio, cinema…)”.

Tutto naturalmente in proporzione alle entrate pubblicitarie e alle previsioni di guadagno.

 

Da inizio anno, la FFT si oppone all’idea di una tassa sul fatturato globale degli operatori mobili e dei fornitori d’accesso internet per finanziare l’interruzione della pubblicità sulla Tv pubblica, voluta dal presidente Nicolas Sarkozy.

Nella lettera, Esser ha ricordato questa posizione, commentando che un tale finanziamento “senza rapporto diretto con la loro attività“, “non è né opportuno, né legittimo e sarebbe anche controproducente”.

 

La Commissione per la nuova Tv pubblica, presieduta da Jean-François Copé, dovrà domani rendere le proprie conclusioni sul finanziamento di questa riforma, che potrebbe entrare in vigore a partire dal 2009.

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