Unione Europea
La risposta è affidata a Economisti Associati, società di consulenza economica bolognese, che ha ricevuto l’incarico dalla Commissione europea di valutare gli effetti attesi da una possibile adozione di una politica comunitaria integrata per la cooperazione internazionale in ambito ICT.
Il mercato mondiale delle tecnologie informatiche e della comunicazione (ICT) ha attraversato negli ultimi anni un processo di trasformazione radicale.
Da un lato la fisionomia del settore è stata ridisegnata dall’emergere di numerosi nuovi modelli tecnologici di business e dalla progressiva convergenza di telefonia, internet e broadcasting. Dall’altro lato la geografia economica delle ICT ha visto nuovi paesi emergenti affermarsi rapidamente come importanti partner commerciali e industriali. Questi mutamenti rappresentano senz’altro un’opportunità per le imprese europee del settore ma anche una sfida, nella misura in cui l’accesso ai mercati è talvolta ostacolato da politiche anticoncorrenziali portate avanti da alcuni Paesi extra-europei con lo scopo di sostenere lo sviluppo dell’industria ICT nazionale.
In che modo l’Unione Europea può aiutare dunque i suoi operatori a cogliere le possibilità offerte dal mercato globale? Quale posizione in generale deve assumere nei rapporti bilaterali con i principali Paesi partner nel settore high-tech, e all’interno degli organismi multilaterali del settore? Su quali temi è opportuno che l’Unione concentri la propria attività di cooperazione con i paesi terzi in ambito ICT?
Se fino ad ora l’Unione Europea si è impegnata in questi ambiti attraverso una serie di iniziative e programmi isolati, appare chiara oggi la necessità di sviluppare una strategia unitaria che fornisca indirizzo e coordinamento nelle relazioni esterne e nella cooperazione nel settore ICT.
Economisti Associati ha ricevuto l’incarico da parte della Commissione Europea – Direzione Generale per
Lo studio realizzato da Economisti Associati parte dai risultati di un’ampia consultazione pubblica effettuata dalla Commissione a cui hanno aderito numerosi soggetti pubblici e privati del settore ICT europeo quali: compagnie di telecomunicazioni, produttori di hardware e software, autorità nazionali di regolamentazione del mercato, associazioni di settore, organismi internazionali di standardizzazione, ecc.
In particolare, lo studio si concentra su due aspetti che vengono indicati come prioritari:
-
l’adozione di misure per contrastare le barriere commerciali di carattere tecnico e legale innalzate da alcuni paesi extra-europei per ostacolare l’accesso al mercato da parte di attori UE;
-
la promozione di un migliore utilizzo degli strumenti Comunitari per il finanziamento della ricerca scientifica e tecnologica sia per quanto riguarda la definizione di obiettivi e priorità (ad esempio rispetto allo sviluppo e diffusione di standards internazionali), sia in funzione di una maggiore reciprocità con i paesi terzi che partecipano ai programmi Comunitari.
Lo studio, la cui circolazione è ristretta all’interno della Commissione, è stato da poco approvato dalla Direzione Generale per