L’universo a portata di click: dopo Google, anche Microsoft si lancia nell’esplorazione del cosmo

di Alessandra Talarico |

Mondo


WorldWide Telescope

È lo spazio la nuova frontiera dell’esplorazione per i giganti del web.

Dopo Google, che ad agosto dello scorso anno ha lanciato Google Sky, come funzione gratuita di Google Earth, anche Microsoft ha ceduto al fascino dell’esplorazione dei cieli e ha lanciato la versione beta del WorldWide Telescope, disponibile all’indirizzo http://www.worldwidetelescope.org.

 

La Terra, insomma, non basta più: perché limitarsi a scorazzare virtualmente per le vie delle maggiori metropoli, quando comodamente seduti in poltrona ci si può fare un giro ‘intergalattico’ per osservare pianeti e costellazioni e magari assistere alla nascita di galassie distanti?

 

Secondo Microsoft, l’arrivo di WorldWide Telescope era atteso con impazienza “dalla comunità astronomica e da quella didattica” le quali, grazie alle immagini ad alta risoluzione prodotte dai migliori osservatori terrestri e spaziali di tutto il mondo, potranno contare su un’eccezionale risorsa astronomica oltre che su un appassionante strumento che potrebbe far avvicinare tantissime persone alla scienza.

 

Tutti insomma, potranno emozionarsi di fronte alle meraviglie dello spazio, non più soltanto gli astronomi.

 

“La nostra speranza – ha dichiarato il Chairman di Microsoft Bill Gates – è che sia di ispirazione per i giovani e li incentivi ad avvicinarsi all’astronomia e alla scienza, oltre a essere un aiuto per i ricercatori nel loro lavoro per una migliore comprensione dell’universo”.

 

L’applicazione, che combina software e servizi Web 2.0 creati dal motore ad alte prestazioni Visual Experience Engine di Microsoft – non si limita però soltanto all’esplorazione di immagini: si può infatti scegliere quale telescopio usare (tra gli altri Hubble Space Telescope, Chandra X-Ray Observatory Center, Spitzer Space Telescope), visualizzare non solo le attuali posizioni dei pianeti nel cielo notturno, ma anche quelle occupate nel passato o nel futuro.

 

Per Curtis Wong, manager del Next Media Research Group di Microsoft, la possibilità di utilizzare simili strumenti di esplorazione inimmaginabili fino a poco tempo fa è “un sogno trasformato in realtà”. Un sogno inseguito per anni dagli scienziati di Redmond, che sono “orgogliosi di renderlo disponibile come servizio gratuito per chiunque desideri esplorare l’universo”.

 

Come Google – che ha già lanciato Google Moon, per permettere di ‘passeggiare’ nei posti dove sono atterrate le sei spedizioni americane tra il 1969 e il 1972 – anche Microsoft ha collaborato con la Nasa per il suo Telescope. L’agenzia spaziale americana ha contribuito fornendo immagini, e feedback sull’applicazione dal punto di vista scientifico, aiutando a trasformare WorldWide Telescope in un’avanzata applicazione didattica.

 

L’universo con tutto il suo fascino, insomma, non è mai stato così vicino.

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