Italia
Una dieta mediatica a base di televisione e cellulare.
È quella degli italiani, fra i quali l’uso del cellulare in sei anni – dal 2000 al 2006 – è talmente aumentato che ha ormai raggiunto la soglia di saturazione come per la televisione, guardata dal 93,2% degli italiani.
È quanto emerge dall’ultimo rapporto Istat ‘L’uso dei media e del cellulare in Italia’, condotto su un campione di circa 20 mila famiglie, che conferma il ruolo sempre più centrale del telefonino, in tasca al 93% degli italiani.
Il dato che emerge con maggiore clamore è che il 28,7% dei bambini tra i 6 e i 10 anni possiede un cellulare. Percentuale che sale all’80% nella fascia tra gli 11 e i 14 anni.
Anche fra gli anziani, l’uso del cellulare è sempre più diffuso: più che raddoppiato tra le persone dai 65 ai 74 anni (dal 22,6% del 2000 al 58,5% del 2006) e tra gli ultrasettantacinquenni (dal 9% al 26,6%).
Il rapporto Istat sottolinea quindi che anche nell’uso del telefonino si riscontrano “importanti differenze di genere e di istruzione”: l’81,2 % degli uomini fa uso del cellulare contro il 73,9 % delle donne ma queste differenze dipendono fortemente dall’età.
Tra i giovani fino ai 34 anni, infatti, la quota di donne che usa il cellulare è superiore a quella degli utilizzatori maschi ma, a partire dai 35 anni la situazione si capovolge e nelle età successive il divario diventa molto ampio.
Riguardo il titolo di studio, invece, emerge che l’utilizzo del cellulare è molto più elevato tra i laureati (94,4 %) che non tra le persone con la licenza media (88,5 %) o con la licenza elementare o nessun titolo (48,3 %). Il divario tra titoli di studio alti e bassi, inoltre, aumenta all’aumentare dell’età: tra i 25- 44enni la differenza è di circa 20 punti percentuali ma sale ad oltre 50 punti percentuali tra gli ultra 65enni.
Dal rapporto si evince anche come ormai il cellulare abbia profondamente permeato le nostre abitudini quotidiane: il 73,6% degli intervistati afferma di usarlo ogni giorno e il 20,3% almeno una volta a settimana. Solo il 6 % degli utenti fa un uso saltuario del cellulare (una o più volte al mese o più raramente).
L’uso del cellulare è motivato innanzitutto da “esigenze familiari” (75,2%) e per mantenere il contatto con gli amici (42,2%).
Il gadget è infatti ormai associato a un sentimento di maggiore sicurezza: per il 34,6% degli italiani aiuta ad affrontare meglio imprevisti contrattempi e urgenze e il 19,9% dichiara che avere il cellulare a disposizione li fa sentire più sicuri in caso di pericolo.
Le ragioni “di lavoro” arrivano solo al quinto posto con il 30% a conferma del fatto – spiega l’Istat – “che il cellulare copre una gamma di esigenze comunicative molto ampia che va ben al di là della sola sfera lavorativa”.
Importante è anche la percentuale di persone che usano il cellulare per stare in contatto con genitori o parenti anziani o malati (7,1%) o perché ha bisogno personalmente di essere assistito (1,5%).
La funzione più utilizzata resta l’invio e la ricezione di messaggi di testo, utilizzata dal 36,7% delle persone che usano il cellulare.
Al secondo posto troviamo l’utilizzo della rubrica telefonica (29,3%) e della fotocamera (18,0 %). Il 17,3 % dei fruitori del telefono cellulare utilizza l’agenda diario e la sveglia mentre l’invio di Mms è solo al quinto posto (13,6%), seguito dalla calcolatrice (13,1 %), il controllo dei consumi (12,8 %) e l’uso di suonerie polifoniche e/o loghi (10,3 %).
L’accesso a internetè utilizzato da un’esigua minoranza (2,9%), così come le altre funzioni multimediali più avanzate come l’email (2,2%), o gli acquisti e le consultazioni di servizi finanziari (0,2 %).
Ovviamente il quadro muta in base all’età degli utilizzatori: per i bambini dai 6 ai 10 anni la funzione più utilizzata è giocare con i videogiochi (38,1%) seguita dall’invio e ricezione di Sms (29,6%) e dalla fotocamera (19,2 %).
Tra i ragazzi tra gli 11 e i 14 anni, invece, la funzione principale diventa l’invio e ricezione di Sms (70,1 %), seguito dall’uso della rubrica telefonica (47,9 %), dai videogiochi (47,8 %) e dalla fotocamera (43,6 %).
L’utilizzo delle funzioni aggiuntive – si legge nel report – “decresce rapidamente al crescere dell’età ed è tanto più raro quanto più la funzione è complessa. Ad esempio l’invio e ricezione di Sms che è utilizzata da oltre il 70% degli utenti fino ai 24 anni scende al 36,2% già tra le persone dai 35 ai 44 anni”.
Riguardo, infine, l’utilizzo degli altri media, dall’indagine Istat emerge che dopo televisione e cellulare, la radio è ascoltata dal 71,2% degli italiani, mentre i quotidiani restano il medium a stampa più consultato (61,4%) a cui fanno seguito le videocassette e i dvd (56,3%), i settimanali (51,7%) e i libri (43,6%). Ancora poco diffuso – rispetto ad altri media – l’uso di Internet (35,6%).