eHealth: cresce l’uso delle tecnologie ICT in ambito sanitario, ma ancora scarsa la cooperazione transfrontaliera

di Alessandra Talarico |

Unione Europea


eHealth

Secondo un sondaggio paneuropeo sui servizi elettronici di assistenza sanitaria (eHealth), l’87% dei medici europei (medici generici) usa il computer  e il 48% dispone di una connessione a banda larga.

 

L’utilizzo dei mezzi elettronici per l’archiviazione e l’invio dei dati ai pazienti è in crescita e, grazie alla diffusione delle applicazioni di sanità elettronica, risulta migliorata l’assistenza sanitaria sia in termini di amministrazione che di riduzione dei tempi di attesa per i pazienti.

 

Ci sono, tuttavia, ancora ampi spazi di miglioramento: l’ICT, infatti, potrebbe agevolare anche molte altre aree del rapporto medico-paziente. Si pensi ad esempio ai servizi di telesorveglianza (è praticata soltanto in Svezia, nei Paesi Bassi e in Islanda), alla ricetta elettronica – utilizzata solo dal 6% dei medici generici dell’UE e in soli tre Stati membri (Danimarca, Paesi Bassi e Svezia – e all’assistenza medica transofrontaliera, praticata da appena l’1% dei medici generici, con la percentuale più alta nei Paesi Bassi (5%).

 

Questi servizi, ha sottolineato anche il commissario Ue Viviane Reding,  “…possono recare benefici  straordinari a tutti i pazienti, in ogni parte d’Europa”.

 

Dall’indagine emerge che i servizi di eHealth sono utilizzati maggiormente dove è più diffusa la banda larga: in Danimarca, ad esempio, dove la penetrazione di internet a banda larga è la più alta d’Europa, il 60% dei medici scambia correntemente comunicazioni elettroniche con i pazienti, mentre la media Ue è ferma al 4%.

 

Nonostante i notevoli progressi compiuti in Europa negli ultimi anni, sussistono ancora notevoli differenze tra un Paese e l’altro: sempre in Danimarca si osserva il maggiore utilizzo della banda larga tra i medici di famiglia (91%). Fanalino di coda risulta invece la Romania, con una penetrazione ferma al 5%.

Ancora poco diffusa anche la pratica dello scambio elettronico dei dati tra i laboratori – lo fa il 40% dei medici europei – e tra diversi centri sanitari (10%).

 

I maggiori ostacoli all’adozione delle nuove tecnologie in ambito sanitario sono stati identificati nella mancanza di formazione e di supporto tecnico.

 

Per stimolare l’utilizzo sistematico delle tecnologie ICT in ambito sanitario ed accelerare l’adozione di adeguate strategie a livello nazionale, la Commissione ha adottato nel 2004 un piano d’azione sull’eHealth, nell’ambito dell’iniziativa “Mercati di punta per l’Europa”.

 

Nel corso del 2008 si lavorerà inoltre alla realizzazione di raccomandazioni sull’interoperabilità transfrontaliera dei sistemi di cartella clinica elettronica, con il lancio di un progetto di servizi sanitari elettronici transfrontalieri per i pazienti che viaggiano all’interno della Ue.

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