Mondo
Si celebra oggi la giornata 38esima edizione dell’Earth Day, ventiquattro ore di mobilitazione internazionale per salvare il nostro Pianeta e fermare i cambiamenti climatici.
La salvaguardia dell’ambiente è un argomento sempre più sentito da parte sia dei governi di tutto il mondo che dal vasto pubblico, ma già nel 1970 il senatore del Wisconsin Gaylord Nelson riuscì a mobilitare su questo tema oltre 20 milioni di persone per una manifestazione di sensibilizzazione che da allora si è trasformata in evento internazionale celebrato in 174 Paesi con oltre 4 mila eventi.
Diverse iniziative sono state promosse anche dalle aziende hi-tech, diventate via via sempre più consapevoli del loro ruolo di amplificatore di tendenze e stili di vita, ma anche dell’impatto dei loro prodotti sull’ambiente.
Sia Yahoo! che Google hanno realizzato pagine ad hoc per informare gli utenti sulle azioni pratiche da mettere in atto per dare il proprio contributo alla salvaguardia del pianeta.
Yahoo! Italia – attraverso il portale Yahoo! For Good – ha raccolto una serie di contenuti specifici forniti dalle maggiori organizzazioni impegnate nella lotta per il sostegno di comportamenti individuali e collettivi più eco-friendly: spiccano tra gli altri Legambiente, WWF, LifeGate e Freecycle.
A disposizione di chi vuole approfondire il concetto di eco-sostenibilità, diversi canali – viaggi, auto, musica e shopping – tutti all’insegna del ‘green’.
Google punta sul binomio sensibilizzazione-strumenti hi-tech e invita gli utenti a usare i mezzi pubblici e, perché no, il servizio Google Transit, che fornisce informazioni di percorso con fermate e orari per le città di Firenze, Genova e Torino.
Attraverso la pagina di Google Earth dedicata alla Giornata della Terra edizione 2008, gli utenti possono localizzare le loro storie e attività caricando un messaggio e una foto.
Che la pressione dell’uomo sulle risorse naturali sia sempre più forte e pericolosa – il ‘peso’ del nostro impatto sulla Terra è più che triplicato tra il 1961 e il 2003 – lo conferma anche il nuovo rapporto del WWF, ‘Living Planet‘ che sottolinea come i segnali di stress del nostro pianeta siano tanti e coinvolgano tutti senza sconti: “povertà e cibo, crisi energetica e cambiamenti climatici, scarsità di acqua che dalle aree più povere del pianeta si estendono ad aree storicamente fertili, a culle della civiltà quali il nostro mediterraneo”.
La sfida lanciata dal WWF, per l’Italia come per il resto d’Europa, è quella di tagliare le emissioni di CO2 del 30% entro il 2020.
Anche le società Tlc sembrano convinte a voler svolgere un ruolo più attivo per la salvaguardia dell’ambiente e sono in molte ad aver già pianificato la riduzione delle emissioni di CO2 e di altri gas ad effetto serra.
Le fonti di energia rinnovabile – come il vento e il sole – sono infatti considerate indispensabili anche per quegli operatori tlc che vogliono estendere i loro servizi nelle aree rurali e in tutte quelle zone in cui l’energia elettrica non è disponibile e rappresentano l’alternativa più accessibile, sicura ed ecologica ai generatori a gasolio generalmente utilizzati per alimentare le stazioni base, i quali inoltre non sono allo stesso modo affidabili ed economici, dipendendo dai costi del petrolio, giunti ormai a livelli esorbitanti.
I grandi nomi delle telecomunicazioni mondiali sono dunque pronti ad adottare le fonti rinnovabili, sia per un maggior rispetto dell’ambiente che in un’ottica di risparmio sui costi e di riduzione del digital divide.
Il Gruppo Vodafone, ad esempio, ha definito dei target specifici, e Linee Guida per l’implementazione di piani di efficienza energetica e riduzione delle emissioni di CO2 presso tutte le Operating Companies Locali.
Nokia Siemens Networks ha reso noto che a partire dal 2011 tutti i siti saranno alimentati da fonti rinnovabili: pannelli fotovoltaici e turbine eoliche saranno utilizzati per convertire la luce del sole e il vento in energia e fornire l’elettricità necessaria ad alimentare il sito.
Alcatel-Lucent ha annunciato a febbraio la messa in servizio del suo 200esimo sito radio a energia solare che permetterà agli abitanti delle isole antistanti la costa senegalese di accedere alle tecnologie ICT.
La buona volontà, dunque, è stata sfoderata tutta, ora servono le azioni concrete e pianificate per cercare di invertire una tendenza troppo pericolosa da essere perseguita.
Perché come ha spiegato bene Michele Candotti, direttore generale del WWF Italia, continuiamo imperterriti a consumare risorse “più velocemente di quanto la Terra sia capace di rigenerarle e di quanto la Terra sia capace di metabolizzare i nostri scarti”.
E questo, ha aggiunto, “porta a conseguenze estreme ed anche molto imprevedibili”.
E’ tempo, dunque “…di assumere scelte radicali per quanto riguarda il mutamento dei nostri modelli di produzione e consumo. Siamo tutti consapevoli che i cambiamenti necessari per ridurre il nostro impatto sui sistemi naturali non saranno facili ma si basano su straordinarie qualità umane: la capacità di innovazione, di adattamento e di reagire alle sfide”.