Fibra ottica: in Francia è scontro tra gli operatori che chiedono maggiore concorrenza e condivisione delle reti  

di Raffaella Natale |

Francia


Fibra ottica

Battaglia aperta sul mercato francese della fibra ottica. Uno contro l’altro France Télécom e gli altri competitor Free e Neuf Cegetel, che lamentano all’operatore storico di ostacolare la concorrenza nelle connessioni internet super veloci.

 

Secondo l’associazione consumatori Ufc, Orange sta dando fondo a tutte le energie nell’implementazione della propria rete per sbaragliare gli altri player. Neuf Cegetel proprio ieri, in occasione dell’Assemblea generale, ha denunciato le pratiche anticoncorrenziali di Orange. Sulla stessa linea Free, che ha parlato di “monopolio”.

I due internet service provider hanno superato le loro divergenze per effettuare dei test in modo da verificare la possibilità di condividere le reti negli edifici, punto cruciale per la realizzazione della fibra ottica.

Tecnologia, quest’ultima, che vede impegnati in Francia i principali operatori tlc – Orange, Free e Neuf Cegetel – con l’obiettivo di portare i collegamenti fino al domicilio dell’abbonato.

 

I vantaggi per gli utenti sono diversi, a partire da una velocità di connessione maggiore rispetto all’Adsl: almeno 100 Mb che consentiranno di fruire di nuovi servizi come la Tv ad alta definizione o il video on demand.

Questa operazione, che secondo l’Agcom francese (Arcep) è paragonabile allo sviluppo delle linee telefoniche negli anni ’70, costerà almeno 1 miliardo di euro per i prossimi dieci anni.

 

Gli investimenti sono così notevoli che l’Autorità intende regolare il settore per organizzare meglio la concorrenza, come è avvenuto per lo sviluppo dell’Adsl.

Un primo intervento è avvenuto su Orange che ha dovuto, nolente o volente, consentire agli altri concorrenti di utilizzare le proprie infrastrutture per la fibra ottica.

Si tratta adesso di organizzare la condivisione della tecnologia all’interno degli edifici, con l’obiettivo di consentire a ogni famiglia di abbonarsi all’operatore che preferisce.  

La polemica riguarda il posto dove gli operatori collegheranno la rete a quella dell’operatore che ha dotato per primo l’edificio.

France Télécom vorrebbe impiantare questi “punti di condivisione” ai piedi dell’immobile, una proposta rifiutata però dall’Arcep e dagli altri attori che non dispongono del personale necessario per un simile intervento e preferiscono un accesso diverso che consentirebbe di servire più palazzi.

 

Il direttore esecutivo di France Télécom, Jacques Champeaux, ha denunciato queste “non verità”, spiegando che l’operatore usa dei subappalti per cablare gli immobili.

Altro punto di disaccordo: Orange rifiuta di fornire gli indirizzi degli immobili collegati, asserendo che “non è previsto un formale processo di scambio di informazioni”.

Il progetto di legge che riguarda l’ammodernamento dell’economia, atteso a fine aprile, prevede un pre-cablaggio per le nuove case e quelle già esistenti, un principio inspirato dal “diritto d’antenna” per facilitare l’accesso alla fibra. Ma la regolamentazione potrebbe richiedere tempi molto lunghi.

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