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Digitale terrestre: l’Agcom approva le condizioni economiche di offerta del 40% della capacità trasmissiva  

Italia


Il Consiglio dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, presieduto da Corrado Calabrò, ha approvato le condizioni economiche di offerta del 40% della capacità trasmissiva delle reti digitali terrestri che fanno capo alle Società Rai, RTI e Telecom Italia Media. Un “affitto” in nome del pluralismo a fornitori di contenuti indipendenti, che non abbiano nessun rapporto con i “locatori”, e dovuto solo fino al 2012: per allora, infatti, si spera che lo switch-off analogico-digitale sarà stato ultimato.

 

Le condizioni economiche approvate – su proposta dei Commissari relatori Giancarlo Innocenzi Botti e Michele Lauria –  sono state adeguate ai criteri previsti dal disciplinare di gara per l’assegnazione della capacità trasmissiva, prevedendo prezzi più favorevoli rispetto a quelli inizialmente proposti dagli operatori, in particolare per i contratti relativi ai fornitori di contenuti indipendenti.

 

Gli 800-900 mila euro per Mbit/s ipotizzati fin qui dai broadcaster sembrano troppi. Considerando che ogni broadcaster affitterà in totale oltre nove Mbit/s (un paio di canali), gli operatori dovrebbero versare quasi quattro milioni l’anno per ogni rete. Troppo, secondo, Garante, soprattutto pensando ai prezzi attuali di mercato e al resto della spesa che gli editori dovranno sobbarcarsi per mettere in piedi un buon palinsesto.

 

Come informa una nota dell’Autorità, i soggetti che  parteciperanno  alla gara  potranno così fruire di bassi costi di accesso alle reti e concentrare gli investimenti sui contenuti, con positive ricadute in termini di  pluralismo, di arricchimento delle scelte degli utenti e di qualità.

 

Dalla data di  pubblicazione delle condizioni economiche di offerta, che verrà comunicata dall’Agcom  attraverso un apposito avviso sul proprio sito e sulla Gazzetta Ufficiale, decorrerà il termine di 60 giorni per la presentazione delle domande di accesso è sarà dato così inizio alla gara che si concluderà entro l’estate.

 

La Rai si è già detta disponibile a mettere sul mercato il 40% del Multiplex B (il Mux A è riservato al servizio pubblico e non si tocca) che attualmente raggiunge solo il 70% della popolazione e ospita RaiSportSat, RaiNotizie24, Rai Edu1, Rai Gulp e Sat2000. Per l’esattezza la Rai affitterà 9,34 Mbit/s su 23,47 totali. Mediaset, invece, intende cedere il 40% dei Mux 1 e 2: 9,64 Mbit/s su 24,1 totali. Le piattaforme del gruppo di Cologno Monzese, che hanno una maggiore copertura della popolazione (il Mux 1 l ‘81% e il Mux 2 il 75%) sono più appetibili anche per la loro capacità di attrarre investimenti dagli inserzionisti. E non a caso proprio lì si starebbero concentrando gli sguardi di parecchi editori stranieri.

Ti Media, infine, affitterà il 40% dei suoi due multiplex, di cui uno su base regionale, per un totale di 9,44 Mbit/s.

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