Europa
Dopo T-Mobile in Germania, anche O2 e Carphone Warehouse in Gran Bretagna hanno deciso di abbassare i prezzi dell’iPhone da 8Gb, lanciato oltremanica circa 4 mesi fa.
Il telefonino della Apple sarà dunque venduto al prezzo di 169 sterline (circa 210 euro) ai quali va aggiunto il costo dell’abbonamento mensile, che parte da 35 sterline.
Gli utenti tedeschi pagano invece per un iPhone da 8 Gb 99 euro, più il costo di un abbonamento mensile pari a 89 euro.
Resta comunque invariato in entrambi i paesi il prezzo del modello da 16 Gb, che nel regno Unito è di 329 sterline.
Il taglio al prezzo dell’iPhone è dovuto – oltre che alla serrata concorrenza di modelli prodotti dai grandi nomi dell’industria mobile come Nokia o HTC – anche all’arrivo imminente sul mercato della versione 3G del telefonino Apple, previsto per il prossimo autunno.
Gli operatori esclusivisti starebbero dunque cercando di liberarsi delle scorte, con grande sconforto dei primissimi fan dell’iPhone che hanno pagato il telefonino a prezzo intero, ossia 399 euro.
Anche in Francia, Orange starebbe pensando di ‘ritoccare’ il prezzo dell’iPhone: a fine marzo erano stati venduti 100 mila esemplari, ma tra febbraio e marzio, le unità vendute sono state appena 10 mila, contro le 20 mila di gennaio.
Un abbassamento dei prezzi servirebbe certo per dare un nuovo impulso alle vendite, soprattutto se Orange vorrà centrare l’obiettivo di vendere 500 mila iPhone entro la fine dell’anno.
Il prezzo del telefonino, senz’altro, è la barriera più importante all’acquisto: ecco perché è necessaria una ‘sforbiciata’ per mantenere alto l’interesse anche nella prossima versione dell’iPhone.
Negli Usa, ad esempio, a 10 settimane dal lancio, il prezzo dell’iPhone è sceso da 599 dollari a 399 dollari. Decisione che ha causato le proteste degli acquirenti della prima ora e le scuse di Steve Jobs.
In Francia come anche in Germania – dopo le proteste di Vodafone – è stato messo in vendita un telefonino senza sim lock, dal momento che le leggi di questi due Paesi vietano simili pratiche commerciali ritenute anti-concorrenziali.
Anche secondo il parere del Commissario Ue per la protezione dei consumatori, Meglena Kuneva, la pratica commerciale di Apple potrebbe essere considerata illecita e, di conseguenza, non essere vincolante per i consumatori.
In base alle normative europee, infatti, una disposizione contrattuale che ha per oggetto o per effetto quello di limitare la libertà di scelta dei consumatori puoi, in alcuni casi, essere considerata illecita da un tribunale nazionale e, di conseguenza, non applicabile ai consumatori.