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I maggiori protagonisti dell’industria wireless – Alcatel-Lucent, Ericsson, NEC, NextWave Wireless, Nokia, Nokia Siemens Networks e Sony Ericsson – hanno deciso di unirsi con l’obiettivo di realizzare un framework che fissi costi aggregati “trasparenti e prevedibili” per la concessione dei diritti di proprietà intellettuale (IPR) legati agli standard 3GPP Long Term Evolution e Service Architecture Evolution (LTE/SAE).
L’iniziativa è aperta a tutti i player interessati e intende accelerare l’adozione delle tecnologie a banda larga mobile attraverso le diverse industrie della comunicazione e dell’elettronica di consumo.
Il framework si basa sugli impegni FRAND (acronimo di “Fair, Reasonable and Non Discriminatory”) fissati dalla Standards Setting Organizations (SSOs), secondo cui i titolari di brevetti essenziali non dovrebbero sfruttare in maniera abusiva il potere monopolistico derivante dai diritti di proprietà intellettuale su una specifica tecnologia.
Ciò implica che le compagnie si impegnano reciprocamente ad applicare tetti massimi alle royalty, basati sul valore aggiunto dalla tecnologia nel prodotto finale e su accordi di licenza flessibili legati alla quota proporzionale del concessionario di tutti gli standard IPR essenziali per la categoria rilevante del prodotto.
Nello specifico, le compagnie credono che un tetto massimo equo per le royalty IPR essenziali nei telefonini e nei notebook con tecnologia LTE emebedded corrisponda a una percentuale inferiore al 10% del prezzo di vendita. Esse sostengono altresì che il mercato allineerà il regime di licenze LTE a questi principi e livelli di royalty.
La tecnologia di accesso radio Long Term Evolution, o LTE, basata sulle tecnologie OFDM (Othogonal Frequency Division Multiplexing) e MIMO (Multiple In, Multiple Out), dovrebbe raccogliere tutte le tecnologie di accesso mobile a banda larga in un ambiente completamente basato sul protocollo IP e garantire velocità di download sulle reti mobili fino a 100 Mbps e costi per Mbyte molto più contenuti rispetto agli attuali.
LTE dovrebbe dunque generare una notevole riduzione delle spese operative e un incremento dei profitti legati alla creazione di nuovi servizi IP-based.
La tecnologia deve tuttavia affrontare la concorrenza di altre tecnologie wireless a banda larga e deve perciò dimostrare di poter generare concreti vantaggi tecnici ed economici per convincere gli operatori a supportarla.
Tra gli antagonisti di LTE, il WiMax, che tuttavia, per gli analisti di ABI Research, pur essendo in vantaggio di almeno due anni in termini di sviluppo, soffre il fatto di non essere compatibile con l’Umts come lo è LTE, che sarà probabilmente utilizzato anche per aggiornare le reti CDMA.
Secondo Olivier Baujard, Chief Technology Officer di Alcatel-Lucent, questa iniziativa “aiuterà l’adozione della tecnologia LTE su diversi dispositivi e applicazioni, abilitando uno stile di vita wireless per consumatori e imprese e creando valore per i fornitori di tecnologie”.
Un altro punto importante è stato sottolineato da Håkan Eriksson – Senior Vice President, General Manager e Chief Technology Officer di Ericsson, che ha aggiunto che l’iniziativa in favore di LTE “conferma l’impegno del vendor svedese e dell’industria verso i principi FRAND, fondamentali per il settore wireless”.
La tecnologia – ha spiegato Katsumi Emura, Executive General Manager, Intellectual Asset Management Unit, NEC Corporation – “è essenziale per trasformare le telecom da fornitori di servizi voce a provider dati”.