Pubblicità e Tv pubblica: entro il 2011 spariranno gli spot. Nessun aumento di canone, ma si discute ancora sulla tassa per gli Isp

di Raffaella Natale |

Francia


France Television

Detto, fatto. Il presidente francese Nicolas Sarkozy sta dando seguito all’annunciato progetto di soppressione della pubblicità nelle reti televisive pubbliche.

Tra il 2009 e il 2011 gli spot spariranno da France Télévisions, ha fatto sapere Jean-François Copé, presidente della Commissione per la nuova Tv di Stato. Precisando che il Rapporto definitivo, che sarà consegnato a Sarkozy il 25 giugno, fisserà come priorità lo sviluppo di supporti online in grado di accogliere la pubblicità.

 

La Commissione composta da 33 professionisti dell’audiovisivo e parlamentari, costituita dopo l’annuncio di Sarkozy dello scorso 8 gennaio, prevede che il calendario ricalchi le tappe stabilite dal piano di passaggio al digitale terrestre, fissato per la Francia nel novembre 2011.

Nel 2009 ci sarà una soppressione parziale, per poi arrivare al 2011 con quella totale in concomitanza con lo spegnimento definitivo del segnale analogico per la trasmissione radiotelevisiva.

 

Il presidente del gruppo UMP ha indicato all’Assemblea che le opzioni considerate sono due: sopprimere la pubblicità dalle reti pubbliche a partire dalle ore 19,00 o 20,00 o di mantenerla su un solo canale e eliminarla dagli altri, senza precisare quale è la pista privilegiata dalla commissione. “Faremo delle simulazioni finanziarie“, ha semplicemente detto.

 

Restano grossi dubbi sulle reali capacità della Tv pubblica a gestire le proprie finanze senza le grossi entrate provenienti dall’advertising.

In questo senso, Jean-François Copé ha raccomandato un investimento umano ed economico “massiccio” nello sviluppo delle attività digitali di France Télévisions.

“Lo sviluppo delle nuove attività può potenzialmente generare entrate molto importanti nel medio e lungo termine“, ha aggiunto, sottolineando che la questione dell’autorizzazione o meno della pubblicità su questi supporti non è stata ancora decisa.

E ha spiegato che “Il mantenimento dell’attuale perimetro di France Télévisions non deve escludere l’eventuale possibilità di creare nuovi canali tematici su internet”.

Ha, inoltre, confermato che questa calendarizzazione proporrebbe una compensazione di 150 milioni di euro per le perdite delle entrate pubblicitarie nel 2008, lasciando al governo la decisione su modalità – sovvenzioni o dotazioni di capitale.

 

Il mese scorso, France Télévisions aveva dichiarato che le entrate pubblicitarie erano cadute del 20% nel periodo gennaio-febbraio, calcolate l’intero anno. Nel 2007, avevano perso l’1,2% a 786 milioni di euro.

 

Sulla possibilità di aumento del canone – attualmente di 116 euro l’anno – Jean-François Copé ha risposto molto vagamente, suggerendo invece una tassa per gli Isp, criticata però aspramente da Viviane Reding, Commissario Ue per la Società delle Informazione e Media, del parere che un simile provvedimento potrebbe ostacolare lo sviluppo del nascente mercato dei new media.

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