Tv mobile: l’Europarlamento chiede un’audizione pubblica e disposizioni che considerino l’aspetto economico, sociale e culturale dei servizi

di Raffaella Natale |

Katerina Batzeli (Pse): 'Combinare gli interessi dei consumatori con quelli del mondo del business'.

Unione Europea


Mobile TV

Televisione e cellulare, un connubio vincente e anche in rapida espansione nell’Unione europea. Una nota della Ue informa che la scorsa settimana la commissione parlamentare cultura, presieduta dalla deputata greca Katerina Batzeli del gruppo socialista (Pse), ha organizzato un’audizione pubblica per dibattere, assieme ai rappresentanti del settore, dell’impatto di questi nuovi servizi nei paesi membri.

In occasione degli interventi, la Batzeli ha chiesto passi in avanti “con accuratezza” rispetto a un regolamento sulla materia, che tenga comunque  conto di “tutti gli aspetti”, quello economico, sociale e culturale.

 

Dal dibattito, fra le altre cose, è emerso che questo tipo di servizio, oltre a “creare lavoro e a spingere gli investimenti in Europa“, permetterà “un ampio e facile accesso ai consumatori“, in quanto è possibile programmare, personalizzare e richiedere filmati audiovisivi ad hoc.

 

Per il presidente, la Tv mobile è “…un mercato dinamico e in forte espansione, un motore potenziale per l’industria europea delle telecomunicazioni”.

“…Il Parlamento europeo è pronto a sostenere gli sviluppi di questo prodotto”, ha aggiunto, e ricordato come l’attenzione dell’Aula sarà quella di “combinare gli interessi dei consumatori con quelli del mondo del business”.

 

Il 2008, anche tenendo conto dei campionati europei di calcio e dei giochi olimpici, rappresenta “un anno chiave” per incrementare la consapevolezza e l’attenzione dei consumatori europei su tali servizi. 

 

Per approfittare, la Commissione pubblicherà tra qualche settimana una serie di best practices per gli Stati membri in modo da regolamentare in modo light la trasmissione su dispositivi mobili – servizio considerato come il più adatto a coprire gli avvenimenti sportivi.

L’obiettivo è quello di stabilire un minimo di regole che eviterebbe di imporre obblighi eccessivi per un servizio che è ancora in fase nascente.

 

La società di consulenza McKinsey riconosce che la Tv mobile potrebbe generare un business da 24 miliardi di euro, arrivando a registrare fino a 190 milioni di utenti in Europa entro il 2015.

 

Il mese scorso, la Commissione ha deciso di inserire il DVB-H (Digital Video Broadcasting Handheld) nell’elenco degli standard ufficiali della Ue, che è destinato a promuovere l’offerta armonizzata di servizi tlc in tutta l’Unione.

 

Questa decisione rappresenta una nuova tappa in vista della realizzazione di un mercato unico per la Tv mobile in Europa, che permetterà a tutti gli eurocittadini di guardare la televisione anytime e anywhere.

 

Soddisfazione per Viviane Reding, Commissario Ue per la Società dell’informazione e i media, per questo provvedimento preso dalla Commissione in stretta cooperazione con gli Stati membri e il Parlamento europeo.

“Affinché la Tv mobile possa decollare in Europa sono necessarie innanzitutto certezze in materia di tecnologia”.

E ha annunciato che i prossimi passaggi per l’attuazione della strategia comunitaria per la diffusione mobile comprenderanno “la definizione di orientamenti sui regimi di autorizzazione e la promozione di sistemi di gestione dei diritti basati, così come avviene per il DVB-H, su standard aperti”.

 

Per Bruxelles, l’adozione del DVB-H a livello comunitario permetterà agli operatori e agli altri soggetti attivi nel settore di beneficiare di un mercato sufficientemente grande per lanciare servizi di Tv mobile destinati al grande pubblico in tutta la Ue.

 

Uno standard comune europeo apporterà inoltre vantaggi ai consumatori che potranno guardare la Tv sul proprio cellulare o dispositivo mobile in qualsiasi momento e in qualsiasi parte d’Europa.

La Ue sottolinea anche che, dopo la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale, gli Stati membri saranno tenuti a incoraggiare l’utilizzo del DVB-H.

 

Questo esplicito sostegno alla famiglia di norme DVB, che comprende in particolare le norme DVB-T, DVB-H e DVB-SH, costituisce inoltre un segnale forte rivolto ai paesi terzi che stanno per scegliere una tecnologia per la diffusione digitale e mobile.

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