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Il CNIPA-Centro Nazionale per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione, ha pubblicato le linee strategiche che indirizzano la programmazione dello sviluppo dell’ICT nella Pubblica Amministrazione centrale per il triennio 2009-11.
L’organismo presieduto da Fabio Pistella ha individuato una serie di ‘macro-obiettivi’ da perseguire per migliorare la performance della PA, innovare i servizi offerti a cittadini e imprese, utilizzare in modo più efficace le tecnologie ICT, il tutto coniugando innovazione tecnologica e reingegnerizzazione dei procedimenti amministrativi e delle organizzazioni.
A questi macro obiettivi sono associate 10 linee d’azione per lo sviluppo dell’ICT, intese come “insiemi di interventi sui quali le amministrazioni dovranno primariamente concentrare i loro sforzi economici e progettuali nel prossimo triennio, al fine di raggiungere gli obiettivi di innovazione”.
Buoni propostiti che valgono circa 6 miliardi di euro di investimenti – di cui circa 2,1 solo per il 2008 – spalmati in 700 progetti, che se attuati in maniera seria ed efficace potrebbero sostenere la crescita e la competitività dell’intero sistema Paese.
A patto però, spiega il CNIPA, che nel prossimo triennio vengano introdotti “…strumenti per razionalizzare e semplificare le procedure amministrative, in grado di supportare dirigenti e politici nella loro attività rispettivamente di gestione e di indirizzo, e che rispondano a esigenze di trasparenza ed efficienza”.
Tra le linee d’azione indicate dal CNIPA, il potenziamento delle infrastrutture tecnologiche e il recupero della loro efficienza (con una previsione di spesa pari a circa 374 milioni di euro, corrispondente a quasi il 32% della spesa non destinata alla gestione); lo sviluppo di sistemi applicativi a supporto dell’efficienza dell’azione amministrativa (circa 355 milioni di euro ed incidenza pari al 30%); lo sviluppo dei servizi in rete (incidenza sulla spesa complessiva per l’innovazione pari al 15,5%).
Il 7% della previsione di spesa è destinato all’integrazione in rete di servizi e banche dati; circa il 4,4% per la sicurezza, mentre il 3,7% è destinato al supporto della valutazione dell’azione amministrativa ed il 3,8% all’adozione di soluzioni tecnologiche innovative. Gli interventi programmati per la dematerializzazione e la gestione documentale assorbono il 2,7% del fabbisogno; quote residuali sono attribuite alle restanti linee d’azione.
Il CNIPA cita quindi uno studio congiunto McKinsey e London School of Economics, secondo cui “…armonizzare e sincronizzare innovazione tecnologica e innovazione organizzativa può far aumentare la produttività dei destinatari degli interventi fino al 20%, a fronte di un incremento del solo 2% se l’innovazione è fondata principalmente sulla tecnologia e dell’8% se l’innovazione è solo organizzativa”.
La cultura dell’orientamento delle amministrazioni verso le esigenze dei cittadini e delle imprese, ha spiegato il CNIPA, “deve essere accompagnata dalla diffusione della cultura della misurazione del grado di soddisfazione nell’utilizzo dei servizi” e deve poggiare “su nuovi bacini di utenza su cui investire (ambiente e territorio, salute, beni culturali, giustizia, sicurezza, ad esempio) e temi innovativi su cui operare (infomobilità, web semantico e partecipativo, reti di servizi verticali e orizzontali, green ICT, etc.)”.
La rilevazione e l’elaborazione della customer satisfaction, sia nella forma dell’analisi della qualità percepita, sia in quella della individuazione della qualità attesa dagli utenti, offre infatti un contributo sostanziale allo sviluppo e all’evoluzione dei servizi, permettendo di conoscere e rispondere tempestivamente ai loro bisogni effettivi.
Il Piano Triennale considera anche gli interventi integrativi che il CNIPA effettuerà nel triennio a supporto delle Amministrazioni centrali e che vanno dal supporto all’introduzione di tecnologie innovative – VoIP, il Wireless, RFID – alla razionalizzazione dell’uso delle infrastrutture e dei servizi ICT, alla realizzazione di servizi in rete multicanale e in grado di aumentare la percentuale, ora bassa, di servizi in rete della PA che consentono di completare on-line tutto l’iter della pratica.
“L’adozione di tecnologie innovative – si legge nel Piano – porta alle amministrazioni importanti benefici in termini di razionalizzazione della spesa, efficienza ed efficacia dei servizi, funzionamento del back office”.
A supporto dell’adozione della tecnologia RFID il CNIPA ha pubblicato le linee guida per l’impiego di tale tecnologia nella PA, valutandola sia sotto il profilo tecnologico, in collaborazione con l’Università la Sapienza di Roma, sia sotto il profilo economico, valutando i benefici dell’introduzione della tecnologia in alcuni processi di interesse della Pubblica Amministrazione, in collaborazione con alcune amministrazioni e con il supporto della School of Management del Politecnico di Milano.
Nella sua programmazione, il CNIPA sottolinea infine l’importanza del fattore ‘sicurezza‘: anche se i risultati dell’ultimo rapporto del CNIPA sulla sicurezza ICT hanno mostrato una tendenza sostanzialmente positiva intrapresa negli ultimi anni dalla Pubblica Amministrazione Centrale rispetto al tema della sicurezza informatica, appena la metà delle amministrazioni ha una voce in bilancio specifica dedicata a questo tema e il 20% delle amministrazioni centrali non ha mai effettuato un’analisi dei rischi connessi alla sicurezza.
Tra i temi collegati alla sicurezza vi è quello della continuità operativa dei servizi e della salvaguardia delle infrastrutture ICT dai disastri (informatici, naturali, legati ad atti di terrorismo), “tema che le amministrazioni devono necessariamente affrontare e risolvere, tenuto conto della criticità che può rappresentare, in un contesto diffuso di utilizzo dell’ICT, l’interruzione dei servizi informatici o la perdita dei dati”.
Rimane ancora molto da fare e su questo ambito le amministrazioni dovranno quindi concentrare i loro programmi nel prossimo triennio.