Il WiMax un fallimento? Monta la polemica dopo le accuse di Buzz, mentre il Forum ribadisce: ‘tecnologia complementare a 2G e 3G’

di Alessandra Talarico |

Gentiloni: ‘Lo sviluppo della banda larga in Italia, di cui il WiMax è una parte della strategia, deve essere una priorità per qualsiasi governo andrà al potere’.

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Il WiMax un clamoroso fallimento?

Mentre l’Italia si appresta al lancio della tecnologia di accesso wireless a banda larga – i primi servizi, secondo il ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni, potrebbero arrivare già prima dell’estate o immediatamente dopo, anche se per il pieno regime ci sarà da attendere un po’ di più – l’operatore australiano Buzz Broadband crea un caso, decidendo di abbandonare la tecnologia, lanciata da un anno, e denunciando i troppi problemi riscontrati nel roll out dei servizi.

Il Ceo della società, Garth Freeman, durante una coferenza a Bangkok la scorsa settimana ha infatti definito il WiMax un ‘disastro’, scatenando un mare di polemiche tra i suoi sostenitori, i quali definiscono i problemi riscontrati da Buzz ‘un caso isolato’ e continuano a presagire un futuro roseo per la tecnologia.

Secondo quanto riferito da Freeman, la tecnologia sarebbe affetta da molti deficit: tempi di latenza troppo alti, performance indoor problematiche a distanze di oltre 400 metri e perdita del segnale a 2 Km dalla stazione base in presenza di ostacoli.

La risposta dei sostenitori del WiMax non si è comunque fatta attendere e, in una lettera aperta postata da diversi siti, Airspan – il maggiore fornitore di Buzz – ha pubblicamente rifiutato e criticato le affermazioni di Freeman.

La colpa del cattivo funzionamento della rete sarebbe da attribuire, secondo Airspan, all’eccessivo contenimento dei costi praticato dall’operatore australiano, che avrebbe ucciso sul nascere le speranze di un funzionamento ottimale della rete. Il CMO di Airspan, Declan Byrne, riferisce che Buzz avrebbe rifiutato l’aiuto del vendor, volto a migliorare le performance della rete, e che avrebbe scelto deliberatamente e ripetutamente attrezzature a basso costo, inadatte alle esigenze della compagnia, con l’effetto di limitare notevolmente la portata e la qualità del servizio.

“Abbiamo provato in ogni modo ad aiutare il nostro cliente a riprogettare la rete core e a risolvere i problemi del servizio, ma l’ostinazione di Mr Freeman a rifiutare il nostro aiuto ha portato all’esaurimento delle risorse tecniche e finanziarie di Buzz Broadband, che non ha quindi potuto mettere in piedi una rete in grado di soddisfare le esigenze dei suoi clienti”, ha spiegato Byrne.

Anche altri operatori wireless australiani, come Internode e Unwired, hanno difeso la tecnologia.

Si tratta – ha dichiarato il Ceo di Unwired, David Spence – “del fallimento di una piccola società, non di una tecnologia”.

“Ci sono – ha aggiunto – più di 300 network basati su standard WiMax che possono provarlo”.

Il fatto che un singolo vendor abbia avuto problemi con la tecnologia, non sorprende Miguel Myhrer, senior executive di Accenture: “Il WiMax conoscerà fallimenti spettacolari in futuro, e sarei più sorpreso se così non fosse”.

Secondo Myrher, è un po’ la stessa cosa successa ad altre tecnologie: anche il CDMA – una delle tecnologie alla base del funzionamento dei cellulari 3G – “ha avuto problemi appena lanciato in Corea, ma ora è una tecnologia che non presenta alcun tipo di problematica”.

Il vero potenziale del WiMax, spiega Myhrer, si rivelerà nei Paesi BRIC (Brasile, Russia, India e Cina): “Se Sprint lancerà la tecnologia con successo, ma lo stesso non avverrà in questi paesi, allora il WiMax resterà relegato a una nicchia del mercato”.

La tempistica delle osservazioni fatte da Freeman è inopportuna anche per Sprint, l’operatore americano che dovrebbe lanciare il suo servizio Xohm WiMax entro un paio di mesi.

Sprint, che nel network ha investito oltre 5 miliardi di dollari, sta testando la tecnologia in maniera estensiva prima del lancio ufficiale e ritiene, anche alla luce del grande successo del WiBro in Corea, che il fallimento vissuto da Buzz non sia sintomatico “del fallimento della tecnologia in sé”.

Anche Nortel continua a vedere “grandi opportunità” per il WiMax, considerato la tecnologia ideale “per portare la banda larga agli utenti fissi e mobili delle tantissime comunità ancora non servite dai servizi internet o di comunicazione”.

E mentre l’industria litiga sul reale potenziale del WiMax, il WiMax Forum ha pubblicato un nuovo documento che posiziona la tecnologia come ‘complementare’ rispetto a 2,5 e 3G, essendo maggiormente adatta ad affrontare il crescente flusso di dati scambiati sulle reti mobili.

Secondo il White Paper redatto dai 522 membri del Forum, le reti 2,5 e 3G, pur garantendo un efficiente servizio voce e un’eccellente copertura, soffriranno di performance limitate nella trasmissione dati, alla luce della crescente popolarità dei servizi internet mobile.

Il Forum sottolinea che il WiMax già utilizza le tecnologie OFDM e MIMO, che sono “estremamente scalabili” e ritiene che i sistemi basati sulla tecnologia siano “meglio posizionati per soddisfare le esigenze di trasmissione dati su banda larga mobile nel prossimo decennio”.

Sebbene una rete dati overlay OFDM-MIMO richieda un aggiornamento della rete, il documento suggerisce agli operatori di inserire gli impianti nei siti 2G e 3G esistenti, citando un livello di riutilizzo dei siti cellulari del 70%.

Il Forum enfatizza infine la collaborazione con gli operatori mobili 2G e 3G, sottolineando che “La comunità WiMax ha lavorato e continuerà a farlo di fianco al 3GPP per ottimizzare l’interscambio tra il WiMax e i network 2G/3G” e preconizzando la disponibilità di dispositivi multimode capaci di supportare diversi tipi di connessione.

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