Europa
La musica sfrutta sempre più i nuovi canali di distribuzione offerti dalle tecnologie di avanguardia. Dal web ai telefonini, sono tante le piattaforme che oggi consentono di ascoltare i propri cantanti anywhere e anytime.
Lo hanno capito bene le major che in un primo tempo hanno contrastato l’avvento di internet per poi comprendere che, per far presa su tutti quei giovani smanettoni del web, era necessario rivoluzionare le proprie strategie di business e “gettarsi” anche loro nella rete.
La pirateria continua a essere una piaga per le casse dell’industria discografica, ma cominciano ad aumentare le trattative tra web company e etichette musicali che, sfruttando le entrate della pubblicità, garantiscono la distribuzione gratuita.
Questa è una delle possibili soluzioni per arginare un fenomeno che per troppi anni ormai ha portato via fior di quattrini al mercato discografico.
Ma si pensa anche ad altre soluzioni. SonyBMG sarebbe pronta a lanciare un servizio di abbonamento mensile che consentirà ai propri clienti di ascoltare, senza limite, tutto il proprio catalogo di musica digitale. A riferirlo è stato il presidente Rolf Schmidt-Holtz al Frankfurter Allgemeine Zeitung.
“…Stiamo lavorando a una nuova formula di abbonamento per la musica online”, ha riferito al giornale tedesco, aggiungendo “la variante più semplice sarebbe quella di una tariffa flat che, dietro pagamento mensile, aprirebbe tutto il nostro catalogo ai lettori digitali, compreso l’iPod di Apple”.
I costi? Il servizio potrebbe avere un prezzo variabile tra i sei e gli otto euro al mese per l’Europa e tra i nove e i dodici dollari per gli Stati Uniti. Praticamente la metà di un normale Cd musicale.
L’offerta potrebbe partire già da quest’anno e il presidente ha informato che ci sono trattative incorso anche con altri grandi distributori di musica per ampliare il catalogo. Non sono escluse partnership anche con i produttori di cellulari.
L’unica limitazione potrebbe essere rappresentata dal sistema di protezione DRM (Digital Rights Management) adottato, che consentirebbe la riproduzione musicale delle tracce solo fino alla conclusione dei termini indicati nel contratto. Ipotesi non certa, visto che Schmidt-Holtz nell’intervista ha riferito che il servizio potrebbe prevedere anche che “…alcune tracce restino di proprietà degli utenti anche dopo la scadenza dell’abbonamento”.