Italia
Si svolge questo pomeriggio l’incontro tra i sindacati e la Regione Lazio richiesto dai rappresentanti dei lavoratori della Ericsson Marconi di Roma, che ieri hanno manifestato davanti alla sede della società contro un’eventuale chiusura del settore ricerca e sviluppo.
L’azienda ha comunque smentito le voci di eventuali esuberi, assicurando che la riorganizzazione della divisione non comporterà licenziamenti e verrà realizzata soltanto con l’obiettivo di “potenziare la flessibilità e l’efficacia dei processi organizzativi e di rafforzare la propria competitività sul mercato”.
Ericsson Marconi ha sottolineato in una nota di voler semplicemente “minimizzare la frammentazione ed incrementare l’efficienza dei centri R&D distribuiti in 17 Paesi, mantenendo un elevato livello di innovazione, valore che ha da sempre contraddistinto l’Azienda”.
Una scelta, ha spiegato l’ad di Ericsson Telecomunicazioni, Cesare Avenia, dettata dalla crescente competitività che caratterizza lo scenario economico mondiale e che “…richiede processi organizzativi sempre più flessibili ed efficaci e la necessità di ottimizzare strutture e strategie aziendali a livello globale”.
Il piano di ristrutturazione, dunque, risponde alla necessità di adattarsi ai cambiamenti in corso e di valorizzare le aree ad alto potenziale di crescita, attraverso “nuove acquisizioni, revisione del portafoglio d’offerta e accorpamenti di più linee di prodotto per eliminare eventuali sovrapposizioni”.
In quest’ottica, anzi, l’Italia diventerà “centro di eccellenza per la ricerca nel Broadband Network”, nelle reti ottiche e nelle tecnologie innovative, con il rafforzamento delle attività svolte nei centri di Genova, Pisa, Milano e Pagani.
Roma, secondo le strategie illustrate dalla società, viene confermata quale “sede principale del Gruppo nel nostro Paese, delle sue attività di supporto agli operatori di telecomunicazioni e del Global Service Delivery Centre, il centro internazionale di sviluppo di soluzioni innovative”.
Il processo di riorganizzazione dovrebbe concludersi entro la fine dell’anno e – assicura la società – senza licenziamenti.
Non è mancata, comunque, la solidarietà ai lavoratori, giunta dal viceministro agli Esteri Patrizia Sentinelli che sottolinea la preparazione e l’alta specializzazione dei dipendenti Ericsson in Italia: “si tratta – ha spiegato la Sentinelli – di ingegneri, matematici, fisici: personale altamente specializzato che ha ottenuto negli anni risultati di eccellenza”.
Secondo la Sentinelli, un’eventuale chiusura delle attività di ricerca e sviluppo svolte a Roma, non solo priverebbe il Lazio di uno degli ultimi poli di ricerca sulle tlc, ma impoverirebbe il volto della capitale, che rischia di restare “la Città dei centri commerciali”.
Anche il presidente della Commissione regionale Lavoro, Pari opportunità, politiche giovanili e sociali, Peppe Mariani, sottolinea “l’alta percentuale di laureati e donne” nel personale di Ericsson Marconi, la cui chiusura strapperebbe al nostro Paese un centro di eccellenza nelle telecomunicazioni.
“E’ necessaria una riflessione sull’opportunità di costruire un nuovo rapporto con le grandi multinazionali che investono nel nostro Paese – ha dichiarato Mariani – cercando di contrastare quel lento ma inesorabile processo di depauperamento del tessuto produttivo della nostra Regione”.
Per risolvere la situazione Mariani ha quindi chiesto al presidente della Regione Lazio, Piero Marazzo, la convocazione di un tavolo interistituzionale con le parti sociali, Ericsson Marconi, alla presenza degli Assessori e dei Presidenti di Commissione competenti.