Time Warner ripensa il futuro: spin-off per la divisione del cavo e nuovi acquisti per internet

di Raffaella Natale |

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Time Warner

Jeffrey Bewkes, CEO del gruppo media Time Warner, ha commentato lo spin-off della la propria divisione del cavo, Time Warner Cable, commentando agli analisti che “potrebbe fare meglio come unità separata“.

“…Abbiamo – ha dichiarato – un buon operatore via cavo, le cui performance sono tra le migliori del settore. Va molto bene, ma potrebbe funzionare separatamente”.

 

In occasione della conferenza, alla quale si poteva partecipare anche attraverso il sito internet del gruppo, Bewkes ha spiegato che Time Warner Cable non gode di “…una struttura capitalistica ottimale“, né “di un flottante sufficiente“, stimato attualmente tra il 15 e il 16%.

 

E’ stato proprio nella presentazione dei risultati annuali di Time Warner, lo scorso 2 febbraio, che Bewkes aveva annunciato che il gruppo stava valutando il livello di partecipazione in Time Warner Cable, senza tuttavia precisare se si pensava a una diminuzione o a un aumento delle quote.

 

Questi risultati testimoniano un cattivo andamento per il 2007, il cui utile netto si è dissolto del 33% in un anno, andato giù per la divisione internet Aol (America On Line). Per contro, la prima attività, Time Warner Cable (35% dei 46,5 miliardi di dollari del fatturato totale) aveva contribuito alla crescita del 6% delle entrate del gruppo.

 

Time Warner Cable beneficerà ugualmente quest’anno del contributo delle attività del cavo di Adelphia Communications acquisita nel 2006 col il proprio concorrente Comcast.

 

Si apprende, inoltre, che Aol acquisterà il sito di social networking Bebo per 850 milioni di dollari in contanti, incrementando così l’offerta rivolta ai suoi utenti del web.

Bebo, secondo informazioni della società, conta circa 40 milioni di utenti in tutto il mondo e l’acquisizione promette di aumentare in modo significativo il business di Aol nella vendita di pubblicità on line fuori dai confini degli Stati Uniti.

 

Il sito è uno dei più conosciuti in Gran Bretagna e il leader di mercato in Irlanda e in Nuova Zelanda. E’ il numero 3 nel marcato statunitense, secondo la stessa Aol , dopo MySpace di News Corp e Facebook.

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