Italia
La Commissione di Vigilanza sulla Rai ha accolto le richieste di Viale Mazzini per l’applicazione del regolamento sulla par condicio nell’ultimo periodo della campagna elettorale.
Salvo il palinsesto di Raiuno e ammesso il trasloco delle conferenze stampa dei candidati premier dalla prima serata della rete ammiraglia a Raidue.
Tira un sospiro di sollievo la Tv pubblica che per voce del proprio direttore generale, Claudio Cappon, aveva avanzato il rischio di perdite per le casse Rai di 40-50 milioni di euro in piena stagione di garanzia.
Un esborso che rischia, aveva scritto il Dg alla Vigilanza, di “…pregiudicare irreparabilmente l’equilibrio finanziario del 2008“ , sul quale pesano già i costi per i diritti Tv degli Europei di calcio e delle Olimpiadi di Pechino.
Dato l’elevato numero di candidati premier, Cappon evidenziava una forte preoccupazione: “sarà necessario trasmettere un numero elevato di conferenze stampa, da un’ora ciascuna, nella fascia importantissima del prime time, per di più nel pieno periodo di garanzia primaverile“, scattata il 24 febbraio che durerà fino a fine maggio.
Il risultato, in base alle stime della Sipra, la concessionaria che cura la raccolta pubblicitaria, sarebbero “mancati introiti nell’ordine di 40-50 milioni“.
Di qui il “pressante invito” di Cappon alla Vigilanza a valutare la possibilità che la Rai possa scegliere la “collocazione di rete più opportuna” per le conferenze stampa, coinvolgendo quindi anche Raidue e Raitre.
La decisione della Vigilanza arriva nel giorno in cui in un movimentato consiglio il presidente Claudio Petruccioli porta invece i dati dell’Osservatorio di Pavia relativi al primo periodo della par condicio (7 febbraio-9 marzo), e ammette l’opportunità di un riequilibrio a favore delle formazioni politiche minori, anche se registra omogeneità tra i tg e rivendica che la Rai ha informato correttamente gli elettori sulla complessa geografia politica.
Dati che saranno inviati alla Vigilanza, il cui ufficio di presidenza ha deciso di rivedere il regolamento sulla par condicio accogliendo in parte le lamentele della Rai: le conferenze stampa dei capi delle coalizioni – originariamente previste nelle ultime due settimane prima del voto in prima serata su Raiuno – potranno andare in onda su un’altra rete, purché sia la stessa per tutti e con la stessa collocazione.
Sarà probabilmente Raidue – per scelta della stessa Tv pubblica – anche se qualche problema rimane per Annozero, che potrebbe essere costretto a fare spazio agli appuntamenti elettorali e per Ballarò, che non può sovrapporsi con temi politici alle conferenze stampa. Mentre nessun problema per Porta a Porta che potrà continuare l’approfondimento di seconda serata su Raiuno.
Ancora dubbi, però, sul confronto tra tutti i candidati premier, previsto dal regolamento su Raiuno negli ultimi dieci giorni di campagna elettorale: per il presidente della Vigilanza Mario Landolfi il caso è chiuso e “il confronto si farà”, mentre la Rai valuta con cautela la possibilità di avere tutti i candidati intorno allo stesso tavolo, e sembra difficile che Berlusconi e Veltroni possano accettare una simile eventualità.
La scorsa settimana, intanto, l’Agcom ha approvato il secondo regolamento per l’applicazione della par condicio nelle emittenti televisive private durante l’ultimo periodo della campagna elettorale, che va dal 10 marzo al voto.
L’Autorità in sostanza ha recepito l’analogo documento approvato dalla Commissione di vigilanza. Più precisamente, come ha spiegato il presidente Corrado Calabrò, non sono previsti al momento faccia a faccia tra i candidati premier neanche sulle reti private, bensì un confronto fra tutti i candidati della durata di un’ora e mezza, così come ha stabilito la Vigilanza.