Telecom Italia: Confalonieri (Mediaset) smentisce i rumors, ‘Ipotesi sempre interessante, ma pura esercitazione’

di Alessandra Talarico |

Italia


Fedele Confalonieri - presidente Mediaset

Questo matrimonio non s’ha da fare.

La ‘politica’ come un novello Don Abbondio, non farebbe mai celebrare le nozze tra Mediaset e Telecom, e questo a prescindere da chi sia il prossimo “inquilino del Palazzo”.

Così il presidente Mediaset Fedele Confalonieri ha bollato come “una pura ipotesi di scuola” le voci su una possibile fusione tra i due grandi gruppi, proprio nel giorno in cui nel destino di Telecom Italia torna alla ribalta anche la ‘difesa dell’italianità’, invocata in un’intervista a Il Sole 24 Ore da Vincent Bollorè presidente dell’omonimo gruppo francese e socio di Mediobanca, che controlla il 10,6% di Telco.

 

Preservare Telecom dagli appetiti di un gruppo straniero, che magari ne trasferirebbe all’estero le attività strategiche è, per Bollorè, una ‘questione morale’: porta chiusa, dunque al socio di maggioranza di Telco, la spagnola Telefonica, che non ha mai fatto troppo mistero dell’intenzione di voler salire a una quota superiore all’attuale 42,3% della holding che controlla il 23,6% del capitale della società italiana.

 

Riguardo il cattivo andamento del titolo, pesa secondo Bollorè il momento di “grande turbolenza sui mercati internazionali”, che non permette agli investitori di distinguere “le imprese di valore da quelle che non lo sono”.

 

Da Mediaset, intanto, arrivano smentite da tutti i fronti: il presidente Confalonieri sostiene infatti che un’eventuale fusione dovrebbe essere “così diluita, da non intimorire il palazzo”, dal momento che Telecom possiede anche tre reti televisive che andrebbero scorporate.

Il fatto che già Tronchetti Provera avesse avviato trattative con Rupert Murdoch per un accordo sui contenuti  – che rappresentano “il futuro delle comunicazioni” – rende l’ipotesi di un’integrazione con Mediaset “interessante”, ancora di più se questa strategia viene “inserita in un progetto con Telefonica”. Ma per Confalonieri, il tutto resta soltanto una “bella esercitazione”, niente di più.

 

Quanto all’italianità da preservare, il Confalonieri-pensiero era chiaro già prima dell’ingresso di Telefonica: il numero uno del Biscione definiva l’ossessione di mantenere il gruppo telefonico entro i confini nazionali “anacronistica”, perché “per fare fronte alla concorrenza straniera è necessario che sia il Paese a essere strutturato diversamente. Ci riempiamo sempre la bocca di Europa, tutti i giorni ed è proprio in quest’ottica che dobbiamo ragionare”.

 

Anche il vicepresidente Mediaset, Pier Silvio Berlusconi si dice d’accordo con Confalonieri sul fatto che l’operazione non sarebbe mai stata permessa dalla politica e definisce l’ipotesi di accorpamento col gruppo telefonico “una cosa passata”.

Mediaset, insomma, non ha progetti immediati nel settore delle telecomunicazioni almeno non nel senso di un’acquisizione, tant’è che ha imboccato “la strada dei contenuti e della Pay Tv e questo – ha concluso Berlusconi – ci basta e avanza”.

 

Alle telecom una cosa vorrebbe strapparla, però, il giovane vicepresidente Mediaset: secondo alcuni rumors, al vertice della società di produzione televisiva Endemol potrebbero infatti arrivare l’ex Ad di Wind Paolo Dal Pino o l’ex ad di Telecom Riccardo Ruggiero.

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