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Quantum, start-up tecnologica italiana attiva nei prodotti hardware e software per la Tv mobile, ha ceduto una quota del capitale al braccio di venture capital di Motorola e sta valutando le manifestazioni di interesse avanzate da alcuni fondi Usa.
Quantum è nata nell’ottobre 2005 e conta 35 dipendenti. Più precisamente, la società sviluppa lettori DVB-H (Digital Video Broadcasting- Handheld) e Software Engine per Mobile Television, venendo incontro sia ai nuovi standard della Tv mobile, sia alle ultime soluzioni in termini di protezione dei contenuti e DRM (Digital Rights Management).
“…Questi prodotti – spiegano le aziende in una nota – consentono agli utenti di accedere ogni volta che lo desiderano a Tv in diretta e clip on demand”.
La notizia arriva dall’amministratore delegato del gruppo italiano, Stefano Martini, che in un’intervista ha ricordato che nel dicembre scorso la società ha siglato un accordo commerciale con Motorola, che l’ha trasformata in partner strategico del colosso della telefonia mobile.
L’alleanza è stata consolidata con l’ingresso annunciato da Motorola Ventures nel capitale di Quantum.
“…L’azionariato – ha sottolineato Martini – dopo questa operazione, vedrà al 70% i soci fondatori, al 26% Motorola e al 4% San Quirico, la holding della famiglia Garrone, a cui fa capo Erg”.
Motorola, però, potrà incrementare la partecipazione in Quantum nel corso del 2008. Inoltre, ha aggiunto, “…stiamo valutando delle manifestazioni d’interesse avanzate da operatori di venture capital Usa”.
L’intenzione del gruppo è quella di registrare per il 2008 un fatturato di circa 20 milioni di euro che dovrebbero successivamente salire ancora grazie al boom previsto nell’entertainment mobile.
Motorola, in qualità di partner strategico, contribuirà in modo determinante al decollo del business di Quantum. Tuttavia, ha precisa Martini, “…avrà la possibilità di vendere soluzioni anche ad altri”, lavorando autonomamente in mercati come la Russia.
Quantum sta sviluppando “…una ventina di trial in tutto il mondo”, mentre “…la Tv mobile in Italia non è decollata”.
“…Più in generale – ha concluso l’Ad – nel settore è impossibile pensare a uno sviluppo che non sia su scala globale”.
