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Yahoo! non intende accettare facilmente l’offerta da 44,6 miliardi di dollari di Microsoft, questo l’avevamo capito, come avevamo inteso che l’Isp stesse “esplorando tutte le valide alternative strategiche” per “massimizzare valore” per i propri azionisti.
In una nota, la società di Sunnyvale ha precisato d’aver modificato il proprio regolamento per far slittare la data entro la quale dovrà nominare dei membri del Cda, almeno fino al giorno fissato per l’assemblea generale.
“…Visto che il gruppo non ha ancora ufficializzato il termine, questa decisione consentirà agli azionisti che vogliono nominare uno o più consiglieri, compresa Microsoft, maggior tempo per farlo”.
Lo spostamento della data, ha detto ancora Yahoo!, “…permetterà inoltre al Consiglio di continuare a valutare tutte le alternative strategiche” per scegliere la soluzione che darà maggior valore all’Isp.
Intanto si torna a parlare di Time Warner, il colosso americano dei media, che secondo il Wall Street Journal, sarebbe in trattative con Yahoo! per un’offerta alternativa a quella di Microsoft.
Time Warner sarebbe pronta a fare una proposta concreta di fusione tra Yahoo! e la propria divisione internet Aol (America Online), che consentirebbe di risparmiare un miliardo di dollari l’anno.
Un matrimonio tra Yahoo! e Aol rappresenterebbe un’alternativa all’offerta di Microsoft, ritenuta dal gruppo troppo bassa.
Tuttavia, il quotidiano finanziario precisa che le fonti considerano ancora la scalata di Microsoft su Yahoo! come l’esito più probabile della vicenda.
Da allora, si sono accavallate voci su una serie di contatti avviati da Yahoo! con altri soggetti – tra cui anche la News Corporation di Rupert Murdoch (Proprietaria del Wall Street Journal), Disney e Google – per trovare soluzioni alternative e difendersi dall’affondo di Microsoft.
Trattative, sempre secondo le fonti, non ancora chiuse che consentono di analizzare le possibili opportunità. In caso di accordo con News Corp, Yahoo! integrerebbe il sito di social networking MySpace, sempre di proprietà del magnate australiano.
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