Italia
Entra oggi in vigore il decreto ministeriale che dovrebbe sancire la fine di una pratica molto diffusa nel mondo del lavoro: la firma delle dimissioni ‘in bianco’, molto utilizzata soprattutto al Sud e che prevede, al momento dell’assunzione, la firma da parte del lavoratore di una lettera non datata, che può quindi essere usata in ogni momento per porre fine al rapporto.
Una spada di Damocle che pesa sul lavoratore già da prima di essere assunto, un vero e proprio abuso utilizzato a mò di minaccia per scoraggiare il reclamo di diritti non riconosciuti, allo sciopero, al pagamento degli straordinari e così via, ma che da oggi in poi si spera sarà solo un ricordo.
In applicazione del Decreto Interministeriale del 21 gennaio 2008, da oggi, infatti, i lavoratori che vorranno lasciare volontariamente il proprio posto di lavoro, potranno farlo solo ed esclusivamente attraverso la rete, ma con il tramite delle Direzioni Regionali e Provinciali del Lavoro, dei Comuni, delle organizzazioni sindacali e dei patronati, i quali dovranno abilitare allo scopo una specifica figura – già battezzata il ‘certificatore’ – che compilerà un modulo online che arriverà direttamente al ministero del lavoro e ne consegnerà copia cartacea, opportunamente vidimata e datata, al lavoratore.
Come ha spiegato il direttore della Ripartizione lavoro Helmuth Sinn, la figura del certificatore si è resa necessaria perché in simili circostanze i dati richiesti sono tanti e i moduli da compilare piuttosto complicati.
“Per questo motivo – ha spiegato Sinn – è stata prevista la possibilità di rivolgersi ai Centri mediazione lavoro della Provincia oppure ai Comuni, i quali guideranno il lavoratore nel completamento della procedura”.
Il rispetto della nuova norma sarà obbligatorio per tutti – settore pubblico e privato, co co co a progetto e non, collaboratorii occasionali, soci di cooperative e così via – e in tutta Italia. Il modulo, che sarà valido 15 giorni, avrà delle caratteristiche di non contraffazione e falsificazione tali da rendere nulla ogni altra forma di dimissione, a eccezione, ha spiegato ancora Sinn, “…della risoluzione consensuale del contratto e del periodo di prova”.
Il ministero del Lavoro ha inoltre messo a disposizione degli utenti una nuova sezione del proprio sito web – www.lavoro.gov.it/mdv – per spiegare le modalità operative relative alla presentazione delle dimissioni volontarie e ha inviato credenziali di accesso alle amministrazioni locali e alle Direzioni Regionali e Provinciali del Lavoro, per un totale di 8.755 utenti complessivamente accreditati.
“Ogni Comune – ha quindi specificato il ministero – ha la facoltà di estendere le credenziali di accesso agli uffici che riterrà opportuno”.
I lavoratori ringraziano, nella speranza che non si ripeta la solita prassi italiana del “fatta la legge, trovata la scappatoia”.