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Informazione Tv e disagio sociale: il Garante privacy chiede ai media maggiore tutela per la dignità delle persone

Italia


L’Autorità Garante per la privacy, anche a seguito di alcune segnalazioni giunte, invita televisioni e giornali ad adottare tutte le cautele possibili affinché, nei servizi giornalistici dedicati al tema del disagio sociale e della povertà, non vengano rese riconoscibili le persone oggetto dei servizi, a meno che non via sia un loro esplicito consenso.

 

“…Queste persone – dice in una nota l’Autorità – vengono spesso ritratte mentre frugano nei cassonetti o in situazioni che rivelano comunque, anche nello svolgimento di normali attività quotidiane, uno stato di indigenza e sofferenza sociale”.

Poiché  dietro queste realtà ci sono problemi economici, sociali, affettivi, e spesso psichici, il Garante ritiene doveroso chiedere a tutti gli organi di informazione una maggiore attenzione: evitando, ad esempio, di insistere, specie nei servizi televisivi, sul volto delle persone e cercando per quanto possibile di  non renderle facilmente  identificabili, a meno che non vi sia un consapevole consenso da parte degli interessati.

 

Il sacrosanto dovere di informare, e il diritto dell’opinione pubblica a conoscere ed essere informata su fenomeni di forte impatto sociale, va comunque contemperato con il diritto di ogni individuo a non vedersi esposto in momenti di difficoltà con immagini che possono ledere la sua dignità.

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