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Cellulari: tempi duri per i piccoli player. Mitsubishi lascia, mentre Apple, RIM e ZTE entrano nella top ten

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Il gruppo giapponese Mitsubishi ha deciso di tirarsi fuori dal business della produzione di cellulari a causa del crollo delle vendite e di una concorrenza sempre più agguerrita.

La divisione – con un fatturato di 625 milioni di euro e 2,1 milioni di unità vendute – era stata creata nel 1983 e ha tra i suoi clienti anche il gigante nipponico della telefonia mobile, NTT DoCoMo.

 

Negli ultimi tempi, ha spiegato la società in una nota, “in un mercato già maturo, la crescente diversificazione delle preferenze dei consumatori, ha creato un ambiente avverso. Gli ordini sono calati ed è diventato estremamente difficile prevedere un miglioramento”.

 

Il gruppo ha quindi deciso di destinare le risorse – umane ed economiche – della divisione verso altri settori più promettenti, come le infrastrutture di nuova generazione, i sistemi di automazione industriale e gli apparecchi multimediali per l’automobile.

 

Il gruppo giapponese paga lo scotto di una concorrenza sempre più agguerrita, che tra l’altro si è inasprita ancora di più dopo l’ingresso nel settore di novi player come Apple, Research in Motion e ZTE che, grazie ai loro gettonatissimi gadget, sono entrate nel 2007 nella top ten dei costruttori.

 

Il produttore di Cupertino, secondo le rilevazioni Gartner, è attualmente 10° tra i maggiori costruttori di telefonini a livello mondiale per dispositivi venduti, mentre il produttore del celebre BlackBerry si piazza direttamente al sesto posto.

 

Ma la sorpresa maggiore è rappresentata dalla cinese ZTE che, grazie a una serie di contratti di tutto rispetto – tra cui quello con Vodafone – si è imposto nel settore low-cost per i Paesi emergenti.

In mercati come l’India e la stessa Cina , secondo gli analisti, ZTE con i suoi gioiellini a meno di 40 dollari, sta cominciando a infastidire seriamente i colossi come Nokia, che dopo l’uscita di scena di Motorola dal settore low-cost, credeva ormai di non avere rivali.

 

E proprio ZTE sembra essere fra i player più accreditati per l’acquisizione della divisione telefonini di Motorola, che continua a perdere – di contro – notevoli fette di mercato.

 

Nel gioco dei vincitori e dei vinti, dunque, Apple, RIM e ZTE escono a testa alta, a spese della taiwanese BenQ, della cinese Bird e della francese Sagem.

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