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WiMax: chiusa l’asta dei record, l’Italia riuscirà a colmare il gap con l’Europa della banda larga?

Italia


Nove giorni di rialzi per quella che è stata definita l’asta dei record: 136 milioni di euro – tra le cifre più alte d’Europa e pari al 176% in più rispetto alla base d’asta – per le frequenze WiMax e protagonisti non troppo scontati in una competizione che al debutto sembrava dovesse essere dominata dai soliti noti.

 

“La competizione nell’asta è stata elevatissima – ha dichiarato il Ministro delle comunicazioni Paolo Gentiloni – a testimonianza sia dell’interesse per questa nuova tecnologia di banda larga senza fili, sia dell’impegno che le imprese vincitrici vorranno sostenere per far partire in Italia i servizi WiMax”.

 

Ogni aggiudicatario si è infatti impegnato a garantire una significativa copertura territoriale ed un particolare impegno nelle aree a “digital divide”.

In base al disciplinare di gara disposto dal ministero, la copertura territoriale è stata calcolata con un meccanismo a punti derivante dall’installazione di impianti nei Comuni dell’area interessata.

 

Ha resistito, ovviamente, Telecom Italia (a differenza di Wind, Mediaset e Fastweb, tutte ritirate) che si è aggiudicata tre delle 14 licenze macroregionali: nell’area 4 (Umbria-Lazio-Abruzzo-Molise), nell’area 5 (Campania-Puglia-Basilicata-Calabria), e in Sardegna.

Telecom Italia punta quindi sul centro-sud dove più forte è la necessità di infrastrutture che colmino il digital-divide, che interessa comunque circa 4,2 milioni di cittadini.

 

Il grande vincitore è però Ariadsl, che con un esborso di 47,5 milioni di euro si portata a casa 6 licenze macroregionali, una per ogni macroarea in cui il ministero ha diviso il territorio nazionale tranne la Sicilia, dove comunque l’azienda umbra del tycoon israeliano Davidi Gilo si è portata a casa la licenza regionale.

Nell’isola, le due licenze macroregionali sono andate una ad A.F.T., l’altra a Tourist Ferry Boat-Temix-Medianet Comunicazioni, grazie a un’offerta di circa 5 milioni di euro.

 

Altre tre licenze macroregionali – per l’area di gara 1 (Lombardia, Bolzano, Trento), 2 (Valle d’Aosta-Piemonte-Liguria-Toscana) e 3 (Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia Romagna, Marche) – sono andate a eVia (gruppo Retelit) che, a differenza di Telecom ha invece puntato al settentrione.

Il gruppo Retelit, che gestisce una rete nazionale in fibra ottica per trasporto e comunicazioni multimediali, ha speso in tutto circa 23 milioni di euro.

 

A.F.T. – con un investimento di circa 34 milioni di euro – ha letteralmente fatto man bassa di licenze regionali, aggiudicandosi, oltre a una delle due macrolicenze siciliane, i diritti d’uso regionali in Lombardia, Piemonte, Veneto, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Calabria e Sardegna.

 

Di rilievo anche la partecipazione di MGM che pure aveva fatto ricorso al TAR – che lo ha respinto – lamentando l’assenza di condizioni atte ad impedire che alla gara partecipassero operatori già detentori di frequenze su cui offrire servizi a banda larga senza fili, nello specifico gli operatori Umts.

 

MGM, già detentrice di una licenza WiMax in Germania, ha poi presentato un’offerta da 3,3 milioni per la Toscana e una da 1,6 milioni per la Liguria, aggiudicandosi anche una licenza per la provincia autonoma di Trento, per un investimento totale di 7,25 milioni d euro.

 

Le altre licenze regionali sono andate a Brennercom (Prov. Aut. Bolzano), Ribes Informatica-Hal Service-Lan Service-Informatica System-Tex97-B.B.Bell (Valle d’Aosta), Assomax (Friuli Venezia Giulia), Infracom (Emilia Romagna) e City Carrier (Marche).

 

“La banda larga ed internet veloce per tutti sono un impegno che presto diventerà realtà. La conclusione della gara WiMax – ha concluso Gentiloni – pone una pietra miliare lungo la strada per abbattere il digital divide e per garantire il diritto all’accesso ad internet veloce come nuovo servizio universale del XXI secolo”.

 

Ha di che essere soddisfatto il ministro: l’incasso dell’asta supera infatti di gran lunga quello registrato negli altri Paesi europei: in Francia si incassarono 125,8 milioni di euro, in Germania 56 milioni e in Gran Bretagna 14 milioni di euro.

 

Vedremo ora come e in che tempi le aziende vincitrici dell’asta riusciranno a portare a termine la mission intrapresa dal governo e che prevede l’abbattimento del digital divide da qui al 2010, di fronte a uno scenario presente non proprio brillante, che ci vede fra gli ultimi Paesi in Europa per diffusione della banda larga, con una penetrazione al 16,5% (pari a 7,38 milioni di linee DSL) contro una media Ue del 19,8%.

Un dato che, ha denunciato l’ECTA – l’associazione europea degli operatori alternativi – ci pone in coda alla classifica dell’Europa a 15: peggio di noi solo Portogallo e Grecia.

 

 

Risultati Gara WiMax

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