Italia
Pubblichiamo di seguito una lettera inviata da Silvia Costa, assessore all’Istruzione della Regione Lazio e coordinatrice della IX Commissione Istruzione della Conferenza delle Regioni, al presidente dell’Agcom Corrado Calabrò per esprimere apprezzamento riguardo ai provvedimenti adottati dall’Autorità in merito alla tutela dei minori e alla condanna delle gogne mediatiche.
Caro Presidente,
desidero esprimere a te e a tutti i consiglieri l’apprezzamento per la decisa assunzione di responsabilità da parte dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni su due versanti che mi stanno particolarmente a cuore, come assessore regionale all’Istruzione, ma anche come ex parlamentare che ha lavorato sulla legislazione sull’emittenza e i minori: la tutela dei minori e l’indirizzo contro le gogne mediatiche . Due temi sui quali tanti di noi, insieme a organismi e ad associazioni di famiglie e utenti, in diverse occasioni e sedi, hanno in questi anni lanciato appelli e inviti ad intervenire, finora con scarsi risultati.
Saluto con molta soddisfazione la nuova sensibilità e il più deciso rigore con cui l’Autorità ha interpretato il suo ruolo, prima approvando sanzioni e multe nei confronti della trasmissione “Mixer” che aveva fatto del “caso Rignano” un vero e proprio oggetto di accanimento e morbosità mediatica . Una decisione assunta anche a sèguito dell’appello a “spegnere i riflettori” su un doloroso caso ancora sottoposto al vaglio della magistratura, rivolto pubblicamente da me e da altri rappresentanti di istituzioni locali e operatori sociali, impegnati insieme alla Regione in un progetto per restituire serenità alla comunità lacerata di Rignano.
Nei giorni scorsi, inoltre, ho letto con profonda condivisione la decisione assunta dall’Autorità di sanzionare Rai e Mediaset, che – come purtroppo avviene ad anni – in fascia protetta hanno trasmesso film violenti e scabrosi, nonostante l’esplicito divieto contenuto nella Legge sulla emittenza radiotelevisiva . Stupiscono le reazioni indignate e talora sarcastiche di chi dovrebbe avere più a cuore il rispetto della sensibilità dei bambini e degli adolescenti, evitando di scomodare categorie estetiche o timori censori, quando si tratta di assumere responsabilità adulte di tutela e di valutazione del rischio cui si espongono i minori . Dispiace, a questo proposito, il silenzio di chi in questi anni si è sempre battuto per una televisione di qualità, educativa e attenta alla sensibilità dei più piccoli, anche alla luce del Codice di Treviso, siglato anni fa su iniziative del Telefono Azzurro dall’Ordine dei giornalisti, la Federazione della Stampa e le emittenti pubbliche e private.
Significativa è poi l’iniziativa da voi assunta con l’approvazione dell’indirizzo sulle corrette modalità di rappresentazione dei procedimenti giudiziari nelle trasmissioni radiotelevisive, con l’attivazione di un tavolo tecnico, finalizzato alla stesura di un codice di autoregolamentazione, anche sulla base del richiamo fatto dal Presidente della Repubblica in occasione della seduta del Consiglio superiore della Magistratura.
Sono certa che la vostra decisione costituisce già un significativo deterrente e un chiaro messaggio per chi ritiene che il sistema dei media sia un potere sottratto a responsabilità, tanto più doverose invece quanto più grande è l’influenza che esso esercita sulle coscienze, gli stili di vita, la cultura del Paese.
Con viva cordialità,
Silvia Costa
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