Abolito canone Rai per gli anziani, resta nodo rimborsi. Intanto Veltroni parla di Tv locali, ‘forze trainanti della nostra economia’

di Raffaella Natale |

Italia


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Abolito il canone Rai per gli anziani a basso reddito e per coloro che hanno già pagato scatterà il rimborso. Il decreto “Milleproroghe” nella sua approvazione definitiva alla Camera, ora al Senato per il varo definitivo, ha infatti trovato le risorse – 26 milioni di euro – per esentare dal pagamento dal canone gli ultra settantacinquenni con un reddito fino a 516,46 euro per 13 mensilità. Ad annunciarlo è il Sottosegretario all’Economia Alfiero Grandi. Si sono così superati i problemi che avevano impedito l’attuazione della norma, così come prevista in Finanziaria, per lo scarso stanziamento di fondi iniziali (500.000 euro).

Per questo è molto importante che il decreto Milleproroghe preveda, contro i 500 mila euro stanziati precedentemente, un innalzamento del limite di spesa, quei 26 mln che dovrebbero essere sufficienti ad assicurare che tutti gli aventi diritto (circa 250.000) possano usufruirne, garantendo, in altre parole, a tutti gli anziani con più di 75 anni e redditi molto inferiori a quelli di una pensione sociale di non pagare più il canone Tv.

 

Resta, il nodo del rimborso. “…Occorre organizzare la restituzione del canone nel modo più semplice possibile – ha affermato Grandi – Per questo, in vista della ormai prossima approvazione del decreto, ho già chiesto all’Agenzia delle Entrate di studiare una modalità semplice e rapida per restituire le somme, tenendo conto che questi soggetti non possono utilizzare le detrazioni fiscali nella dichiarazione dei redditi in quanto non tenuti a presentarla avendo redditi troppo bassi. Occorre, allora, che ricevano, velocemente, la somma che gli spetta”.

 

Per Grandi quella seguita per il canone Rai degli anziani può essere la strada da percorrere anche per anticipare i tagli fiscali sui salari dei dipendenti.

 

“…Questa esperienza conferma, inoltre – ha detto Grandi – che non è affatto vero che non si possano trovare intese, tra maggioranza e opposizione quando si tratta di dare attuazione a norme che favoriscono i cittadini. Resto per questo convinto che se il governo manifesterà con chiarezza la volontà di attuare gli sgravi fiscali a favore dei lavoratori dipendenti, previsti dalla finanziaria 2008, anche proponendo tra qualche settimana l’uso del decreto legge, si può trovare un terreno di incontro con il centrodestra perché non si dovrebbe dire no a interventi a favore dei cittadini. Berlusconi è troppo abile per accettare di fare il signornò se si parla di ridurre le tasse ai lavoratori dipendenti. Provare per credere”.

 

Parla di Rai, in questa campagna elettorale, anche il leader del Walter Veltroni: “…bisogna voltare pagina, come in Italia. La Tv pubblica è sempre stata un laboratorio di tutte le contraddizioni e soffre di difficoltà di decidere”. Altro passaggio anche sulle emittenti locali, una delle “…forze trainanti della nostra economia”, per il candidato premier.

Secondo Veltroni, il sistema televisivo nazionale fatti salvi i ruoli di Rai e Mediaset, deve andare in tre direzioni: la prima è quella delle televisioni locali.

“…Noi abbiamo bisogno di fare un sistema che sia realmente sistema, e per questo non possiamo ignorare che la ricchezza di questo Paese, la piccola e media impresa che agisce a livello locale, ha bisogno di essere raccontata ed amplificata dalle Tv locali“.

 

“…Io credo – ha detto Veltroni  nello sviluppo delle televisioni locali, non solo come un arricchimento del pluralismo televisivo, ma come uno strumento di crescita del prodotto interno lordo”.

“…Da questo punto di vista – ha affermato ancora – l’assetto del sistema televisivo dovrà essere ripensato dando alle Tv locali un ruolo e uno spazio maggiore”.

Per Veltroni, infine, le altre due priorità sono le nuove tecnologie, con in testa il digitale, e la produzione di qualità.

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