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Sarkozy assicura, ‘Fondi pubblici per compensare la soppressione degli spot’. Intanto è già scontro sulla Commissione per la riforma Tv

Francia


Nicolas Sarkozy ha promesso che “ogni euro di entrate pubblicitarie” sottratto al servizio pubblico radiotelevisivo sarà “compensato da un euro di risorse pubbliche“. Lo ha dichiarato questa mattina, in occasione dell’insediamento della “Commissione per la nuova televisione pubblica“. 

Il presidente francese ha spiegato che, se dovesse servire, quest’anno e il prossimo si farà uso dei fondi dello Stato per sopperire agli introiti venuti meno con la decisione di sopprimere la pubblicità dalla Tv.

 

Sarkozy ha informato che “…Per evidenziare la fiducia dello Stato nel proprio servizio pubblico e per sostenere gli investimenti necessari per il passaggio al digitale terrestre, ho chiesto al governo di considerare la possibilità di apportare a France Télévisions una dotazione di capitale a partire dal 2008″ .

Penso – ha detto ancora – che nessun governo abbia mai fatto una simile cosa”.

 

L’obiettivo è di individuare nuove forme di finanziamento che vadano a compensare le perdite conseguenti all’eliminazione della pubblicità.

Verranno valutate varie opportunità, ha detto ancora Sarkozy, tra le quali anche quella di introdurre una tassa per le emittenti private e gli operatori tlc.

“Per contro – ha precisato il Capo dello Stato – riteniamo che le radio private e la stampa non dovranno essere sottoposte ad alcuna tassa aggiuntiva, anche se beneficeranno in parte della soppressione della pubblicità sul servizio pubblico”.

La loro situazione economica è in effetti più delicata di quella dei grandi broadcaster e “desidero che la boccata d’ossigeno apportata da questa riforma gli consenta di vivere al meglio la rivoluzione digitale”.

 

Oggi si è intanto riunita per la prima volta la “Commissione per la nuova televisione pubblica” che sarà presieduta da Jean-Francois Copé, presidente del gruppo Ump all’Assemblea nazionale, e composta da parlamentari e professionisti del settore. Le conclusioni dei lavori sono attese per la fine del mese di maggio.

 

Ieri, il gruppo socialista all’Assemblea nazionale ha fatto sapere attraverso il suo presidente che non parteciperà alla cerimonia di insediamento “della Commissione Copé” e che si “riserva la decisione sulla partecipazione ai lavori”. “Non siamo stati consultati, né tanto meno informati della missione, della composizione e del perimetro di questa Commissione“, ha denunciato Jean-Marc Ayrault in un comunicato, in cui accusa l’Eliseo di aver improvvisato “in 48 ore la costituzione di un gruppo che ha il compito di definire il futuro del servizio pubblico audiovisivo”. Non accettiamo il modo in cui il Parlamento viene trattato”, ha protestato Ayrault.

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