Copia privata e diritto d’autore: la Ue avvia una consultazione per armonizzare il settore

di Raffaella Natale |

Unione Europea


CD

Charlie McCreevy, Commissario Ue per il Mercato interno, ha annunciato l’avvio di una consultazione sulla copia privata.

L’obiettivo è quello di contribuire con delle novità sull’insieme delle questioni in gioco. “…Spero – ha dichiarato McCreevy – che questa nuova serie di consultazioni consenta di apportare soluzioni per sopperire alle discrepanze presenti nel settore”.

Il Commissario Ue ha aggiunto che “…E’ ormai necessaria, una discussione tra tutte le parti interessate e questa consultazione dovrebbe facilitare la missione”.

 

McCreevy ha, comunque, assicurato che non si tratta di rimettere in discussione i compensi per la copia privata dovuti ai titolari di diritti. Tuttavia è importante rivedere i metodi di applicazione di queste imposte.

“…Deve essere possibile – ha sottolineato – immaginare una soluzione realista che permetta di garantire il prelievo del contributo a vantaggio degli aventi diritto, applicando le tasse proporzionalmente alla perdita causata dalla copia privata. Per trovare soluzioni pratiche e realizzabili, bisogna che tutti gli attori prendano parte a questo dibattito in un’ottica costruttiva”.

 

Il periodo di consultazione durerà fino al prossimo 18 aprile. La Commissione Ue terrà inoltre a giugno una pubblica audizione per tentare di mettere a punto una strategia comune tra tutte le parti interessate.

 

La SIAE (Società italiana degli autori ed editori) spiega che la copia privata è il compenso che si applica, tramite una royalty, sui supporti vergini fonografici o audiovisivi in cambio della possibilità di effettuare registrazioni di opere protette dal diritto d’autore.

In questo modo – spiega la SIAE – ognuno può effettuare una copia con grande risparmio rispetto all’acquisto di un originale.

 

Prima dell’introduzione della copia privata, non era possibile registrare copie di opere tutelate. In Italia, come nella maggior parte degli Stati Ue – con l’eccezione della Gran Bretagna, dove riprodurre copie anche a uso privato è considerato reato – è stata concessa questa possibilità, a fronte di una royalty forfetaria per compensare del mancato acquisto gli autori e tutta la filiera dell’ industria culturale. L’entità del compenso tiene conto del fatto che sui supporti si possa registrare anche materiale non protetto dal diritto d’autore.

La SIAE riscuote questo compenso e lo ripartisce ad autori, produttori, editori e interpreti.

 

Il Decreto Legislativo 68 del 2003, “Attuazione della Direttiva 2001/29/CE sull’armonizzazione di taluni aspetti del diritto d’autore e dei diritti connessi nella società dell’informazione“, introduce modifiche alla disciplina in materia di compenso per la copia privata.

Si stabilisce che possono beneficiare dell’eccezione al diritto esclusivo di riproduzione spettante ad autori, artisti e produttori, solamente le persone fisiche, a condizione che la riproduzione di fonogrammi e videogrammi sia effettuata: per uso esclusivamente personale, purché senza scopo di lucro e senza fini direttamente o indirettamente commerciali;

mediante l’utilizzazione di apparecchi di registrazione e supporti vergini per i quali sia stato corrisposto il compenso per “copia privata” previsto dalla legge.

 

Altre informazioni sulla copia privata

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