Mondo
Le maggiori aziende hi-tech mondiali sono sempre più impegnate sul fronte della protezione ambientale.
Da Intel, che ha annunciato la prossima acquisizione di oltre 1,3 miliardi di kilowattora all’anno di energia rinnovabile, a Fujitsu Siemens Computers che si fregia del titolo di “primo vendor IT a offrire una gamma completa di prodotti eco-compatibili per il Data Center, l’ufficio, l’abitazione e la mobilità”, tutti i big dell’hi-tech mondiale vogliono fare la loro parte per un futuro ‘green’.
Il gruppo di Cupertino punta sui RECS (Renewable Energy Certificate System), un sistema di certificazione internazionale il cui scopo è quello di promuovere e sviluppare un mercato volontario dell’energia prodotta da fonti rinnovabili.
Con l’utilizzo di questi certificati, l’acquirente finanzia dunque la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, testimoniando il proprio impegno a favore dell’ambiente.
L’acquisizione dei certificati RECS trasforma Intel nel maggiore acquirente USA di energia rinnovabile: secondo
Il programma EPA Green Power Partnership incoraggia e riconosce gli acquisti di energia rinnovabile su base volontaria come strumento per ridurre l’impatto del consumo energetico tradizionale.
La società spera che la sua mossa stimolerà anche altre grandi corporation a puntare sull’energia rinnovabile che, generando capacità aggiuntiva, potrà portare a una significativa riduzione dei costi.
L’acquisto di certificati REC da parte d Intel, che include un portfolio di fonti eoliche, solari, idroelettriche e biomasse, secondo i calcoli dell’EPA avrà un impatto molto significativo, equivalente a togliere 185 mila auto dalla strada ogni anno o a eliminare l’energia elettrica necessaria a illuminare per un anno 130 mila abitazioni.
La strategia green di Fujitsu Siemens consiste invece nello sviluppo di Pc a basso consumo energetico ma in grado di mantenere un ottimo equilibrio in fatto di caratteristiche operative.
Il portfolio Fujitsu Siemens include già prodotti ‘eco-compatibili’: i Pc professionali Esprimo ProGreen consumano ad esempio il 50% di energia in meno rispetto ai modelli con caratteristiche comparabili, mentre lo Scaleo L è il primo PC eco-compatibile dedicato al mercato consumer. Numerosi notebook Lifebook, sottolinea inoltre la società, hanno ottenuto la prestigiosa certificazione Nordic Swan, unici portatili al mondo ad aver raggiunto questo prestigioso traguardo.
Secndo una recente indagine condotta da Forrester Research su 130 aziende tra Nord America ed Europa, i dipartimenti IT delle grandi aziende stanno diventando sempre più “green”, utilizzano cioè criteri ambientali nella propria valutazione e selezione di attrezzature IT.
Il motivo non è soltanto il grande amore per l’ambiente, ma anche il risparmio economico: basti pensare che, in base alle stime di Gartner, un solo rack server consuma in un anno tanta corrente quanto 20 abitazioni, oppure che l’IT contribuisce per il 2% alle emissioni mondiali di CO2, una percentuale equivalente a tutti gli aeroplani esistenti al mondo.
“Senza interventi immediati, i consumi di energia elettrica e le emissioni di gas serra diverranno un problema estremamente grave per l’intero pianeta”, ha sottolineato Joseph Reger, Chief Technical Officer. “In Fujitsu Siemens Computers siamo attivamente impegnati nel rivoluzionare le basi stesse dell’IT arricchendole con innovazioni in grado di aiutarci a proteggere l’ambiente”.
Anche il gruppo britannico BT ha annunciato il suo impegno nella protezione ambientale, che si concretizzerà inizialmente con la produzione di telefoni a basso consumo la cui immissione sul mercato, in sostituzione di tutti i vecchi cordless e telefoni fissi, potrebbe produrre una riduzione delle emissioni in eccesso pari a 195 mila tonnellate in tre anni. L’equivalente di togliere dalla strada 57 mila macchine per un anno.
Il risparmio energetico sul versante consumatori, ammonterebbe a 39 milioni di sterline.
Molti altri esponenti del mondo hi-tech – tra cui IBM, Nokia e Sony – hanno lanciato un progetto senza precedenti a sostegno della difesa ambientale, rendendo pubblici moltissimi brevetti innovativi e con valore ecologico.
La disponibilità di questi brevetti dovrebbe stimolare ricercatori, imprenditori e società a creare, applicare e sviluppare i propri prodotti, processi e servizi, sia destinati al consumatore finale che alle industrie, seguendo metodologie che difendono e conservano l’ambiente.