Sms truffa: l’Agcom manda gli ispettori alla TIM, mentre le associazioni preparano un class action

di Alessandra Talarico |

Italia


SMS

L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom) ha disposto un’ispezione presso l’operatore mobile TIM per verificare l’origine e la modalità dell’invio di sms truffaldini che invitano gli utenti a chiamare numeri 899 a un costo che può arrivare anche a 15 euro.

 

Gli sms incriminati fanno in genere riferimento a un messaggio urgente lasciato in una segreteria telefonica. Il destinatario del messaggio è quindi invitato a chiamare, da un telefono fisso, un numero telefonico 899, o comunque a ‘tariffa speciale’. La fantomatica segreteria fa solitamente capo a un sito web che offre servizi di incontri e chat in genere a sfondo erotico.

 

I funzionari dell’Agcom, coadiuvati dalla Polizia Postale, vogliono dunque risalire a chi ha materialmente inviato i messaggi truffa e per farlo hanno bisogno dei tabulati telefonici dell’operatore, che non è però da ritenersi materialmente responsabile dell’accaduto.

 

Solo dopo aver condotto questi accertamenti, l’Authority deciderà quali provvedimenti sanzionatori adottare e nei confronti di chi.

 

L’Agcom, che a seguito delle numerose denunce presentate dalle associazioni dei consumatori, indaga da tempo sul fenomeno degli sms truffaldini, si prepara inoltre a introdurre delle modifiche al sistema di numerazione, tali da impedire il ripetersi di simili abusi e a sollecitare la sospensione delle numerazioni all’origine del fenomeno delle truffe denunciate dai consumatori.

 

L’associazione dei consumatori Aduc, tuttavia, è molto critica nei confronti dell’Authority e del Ministero delle Comunicazioni, che sono a conoscenza dell’increscioso fenomeno ormai da molto tempo, dopo le numerose denunce presentate nel corso degli ultimi anni.

 

L’Aduc e altre associazioni hanno più volte denunciato il fatto che il ministero dispone di soli due addetti al controllo delle numerazioni speciali e si limita a concedere l’uso di questi numeri ai gestori – 35, inclusi tutti i principali gestori e una miriade di società meno note: da Voice plus/Eutelia (quotata in borsa) a BT Italia (gruppo British Telecom), da Telecom Italia a Karupa, Teleunit, Wind, Webcom, Fastweb – che a loro volta li concedono ad aziende che li utilizzano, in teoria, per fornire servizi, dai classici siti pornografici a servizi informativi molto più puritani.

 

Le numerazioni 899 rilasciate dal Ministero delle Comunicazioni continuano inoltre a crescere: nel 2005 erano circa 100.000, nel giugno 2006 erano 133.700. L’ultimo aggiornamento del ministero porta il totale a 140.000, con un aumento di quasi il 5% in soli tre mesi.

L’Aduc ha inoltre riscontrato che ai 140 mila 899 si aggiungono anche altre numerazioni speciali, anch’esse utilizzate in molte occasioni per gonfiare bollette: dai molti numeri satellitari (0088) ai 12.300 numeri 892.

 

Secondo l’Aduc, insomma, la situazione attuale – in cui le truffe continuano nell’impunità generale – è stata generata dall’incapacità delle istituzioni di gestire la situazione. Eppure , sottolinea l’associazione, basterebbe imporre ai gestori la disattivazione di tutte le numerazioni a valore aggiunto, per attivarle solo su esplicita richiesta dell’utente.

Per farlo, l’Associazione per i diritti degli utenti e consumatori consiglia di procedere alla spedizione tramite raccomandata del modulo disponibile all’indirizzo dell’Aduc.

 

La Codacons ha stimato che il giro d’affari delle truffe via sms si aggira attorno ai 20 milioni di euro, mentre Federconsumatori e Adusbef annunciano di stare valutando l’avvio di una class action contro i responsabili, dopo che le diverse proposte volte a limitare i danni del fenomeno – la disconnessione automatica dei numeri non geografici a tariffazione aggiuntiva e l’invio agli utenti di una tariffazione separata che evidenzi con chiarezza i soldi spesi per il traffico normale da quello a tariffazione aggiuntiva – non hanno ricevuto risposta.

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