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Ecta: Innocenzo Genna riconfermato presidente. La Ue ci dia ‘sostegno e strumenti per eliminare i colli di bottiglia’

Europa


Il board dell’Ecta,  l’associazione che riunisce i principali operatori alternativi di rete fissa europei, ha riconfermato Innocenzo Genna – rappresentante di AIIP presso la Ue – alla carica di presidente e Richard Lalande alla vicepresidenza.

 

“Sono felice e onorato della riconferma alla presidenza dell’Ecta – ha dichiarato Genna – E’ un periodo cruciale per l’industria delle telecomunicazioni in termini di tecnologia e sviluppo regolatorio e abbiamo bisogno della massima attenzione da parte della Commissione, dei regolatori e dei governi per mantenere un approccio pro-competitivo”.

 

Alla commissione europea, Genna chiede di continuare a dare ai regolatori nazionali “…l’adeguato sostegno e gli strumenti per eliminare i colli di bottiglia nelle reti tlc, incluso il potere di applicare, dove necessario, la separazione funzionale”.

 

Il nuovo board riunisce i rappresentanti di 11 associazioni ed operatori europei:  Aforst, AIIP, Apritel, British Telecom, Cisco, Fastweb, Global Crossing, Verizon, Vonage, TDC-Song e Wind.

 

L’Ecta ha svolto un ruolo molto importante nel processo di liberalizzazione del mercato europeo delle tlc fin dal 1998 e chiede alla Ue di continuare a sviluppare strumenti regolatori rigorosi in grado di assicurare la competizione sui mercati nazionali.

 

Pur in un contesto di liberalizzazione, gli ex monopolisti europei controllano ancora più del 90% delle linee di accesso che uniscono i consumatori alle reti telefoniche.

Una situazione che certo non giova all’Europa e alla sua competitività, dal momento che in questo modo gli incumbent ostacolano l’attuazione delle misure di apertura del mercato, che permetterebbero ai consumatori di avvantaggiarsi dell’aumentata competizione, e fanno perdere all’Europa miliardi di euro di mancati investimenti.

 

Per questo l’Ecta chiede alla Commissione di introdurre nel nuovo pacchetto di riforma del settore, regole precise che impediscano ‘vacanze normative’ sulle reti di accesso, come invece chiede la Germania e che garantiscano, di contro, ai regolatori nazionali, di imporre la separazione funzionale della rete.

 

Quest’ultima misura, in particolare, potrebbe aiutare a evitare discriminazioni da parte degli ex monopolisti verso i new entrant, permettendo ai regolatori nazionali di imporre la separazione funzionale delle compagnie con significativo potere di mercato, dove questo rimedio sia giustificabile e proporzionato.

 

La preoccupazione degli operatori alternativi si focalizza però sui tempi di applicazione della misura: potrebbero infatti volerci anni per realizzare la separazione funzionale della rete e il mercato non può permettersi simili lungaggini.

 

L’attuale sistema comunitario – con regole fissate dalla Ue e applicate dai regolatori nazionali – crea, per l’Ecta, un’ampia divergenza nei metodi utilizzati dai regolatori per il controllo dei mercati nazionali.

 

In caso di mancato adempimento delle disposizioni comunitarie, inoltre, l’unico modo in cui Bruxelles può intervenire è attraverso un contenzioso legale, un processo – come quello intentato contro la Germania per la ‘vacanza normativa’ concessa a Deutsche Telekom – costoso e molto lungo.

 

Stando così le cose, dunque, potrebbero volerci anni prima che tutti gli Stati membri realizzino la separazione funzionale. Per questo l’Ecta ha più volte chiesto alla Ue che venga immediatamente data la possibilità ai regolatori di imporre l’accesso agli asset controllati dagli incumbent, non importa con quale misura. Basta farlo velocemente ed efficacemente.

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