Europa
La convergenza del mercato media nell’Europa occidentale è al centro del Rapporto “2007 Western European Convergence Market” di Paul Budde Communication.
I Paesi oggetto dell’analisi sono: Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Islanda, Irlanda, Italia, Malta, Paesi Bassi, Lussemburgo, Norvegia, Portogallo, Spagna, Svezia, Svizzera e Regno Unito.
Gli argomenti principali includono modelli e analisi del triple-play, Tv satellitare e via cavo, Tv digitale, modelli di Televisione Digitale Terrestre e Tv interattiva, IPTV, Video on Demand, reti di prossima generazione, quadro normativo e offerte degli operatori.
Stando ai dati raccolti, nel 2007 quest’area ha visto un ulteriore forte sviluppo dei modelli del triple e del quadruple play per soddisfare la crescente domanda di servizi rilasciati nell’ambito dell’IP.
Sebbene lo scorso anno solo una piccola percentuale della popolazione ha tratto vantaggio dai servizi integrati, entro la fine del decennio questo modello di business sarà la norma per la maggior parte dei consumatori.
Se i servizi di Video on Demand possono essere considerati come ben posizionati, è il mercato europeo dell’IPTV a detenere la posizione di maggior forza con più della metà degli abbonati di tutto il mondo.
Lo Studio si concentra su uno dei principali mercati nazionali, quello francese, per evidenziare che la convergenza ha continuato a essere sostenuta da una forte infrastruttura a banda larga. Durante l’anno alcuni dei principali operatori hanno esteso i network della fibra fino a raggiungere le maggiori aree urbane.
Gli ISP hanno lanciato le proprie offerte commerciali per la fibra nell’ottobre 2007 a completamento di un investimento di un miliardo di euro che ha l’obiettivo di raggiungere entro il 2012 almeno 2,1 miliardi di persone nella regione di Parigi e collegare più di 10 milioni di utenti.
Anche France Télécom è molto attiva, tanto che nei prossimi cinque anni investirà 4,5 miliardi sulla propria rete di fibra.
Dallo scorso aprile sono stati compiuti significativi progressi nel settore della Televisione Digitale Terrestre: in Francia, infatti, oggi vi sono circa 4,25 milioni di famiglie dotate di un Set Top Box o di un televisore digitale integrato.
Il Governo, inoltre, in collaborazione con le Autorità competenti tedesche ha lanciato servizi di televisione digitale nelle aree al confine con la Germania.
Il mercato tedesco del triple play e della televisione digitale è rapidamente cresciuto sulla scia di un’eccellente infrastruttura DSL e del cavo. La Tv digitale ha subito un processo di regolamentazione e di concessione di licenze ed il roll-out ha permesso l’estensione del servizio a un certo numero di regioni.
Dal mese di agosto 2007 circa l’86% di famiglie si è convertito al digitale e la televisione analogica ha virtualmente cessato di esistere come piattaforma di accesso alternativa. I servizi di televisione digitale sono stati promossi con sovvenzioni da Länder fino allo scorso ottobre, quando la Commissione Ue ha imposto la cessazione dell’utilizzo di fondi pubblici per il parziale finanziamento di emittenti commerciali che trasmettono sul network della Televisione Digitale Terrestre.
Nel 2007 c’erano solo circa 500.000 abbonati alle offerte triple play, ma per i prossimi anni è prevista una crescita dinamica: circa il 96% degli abbonati alla DSL, infatti, ha dimostrato interesse nel triple play tanto che le aspettative di crescita per questo mercato sono di 3 milioni di nuclei familiari entro il 2010, con un guadagno pari ad un miliardo di euro. Per incontrare le esigenze dei consumatori, inoltre, i fornitori stanno investendo fino a 4 miliardi di euro nell’implementazione della rete a banda larga.
Tra le varie nazioni europee, l’Italia risulta essere in prima linea nell’accesso ai dati ad alta velocità, con il lancio dell’ADSL2+ che fornisce una piena capacità del triple play.
Sebbene la diffusione del triple play sia relativamente bassa, la maggior parte degli italiani offre un enorme potenziale per i fornitori di contenuti, tanto che i due principali operatori (Fastweb e Telecom Italia) hanno largamente investito nel miglioramento dei network. Fastweb, in particolare, con il suo investimento di 3 miliardi di euro per l’espansione della rete entro il 2011 prevede di raggiungere i 2,2 milioni di utenti.
La televisione digitale, invece, ha avuto sinora una difficile gestazione in Italia: inizialmente programmato per il 2006, lo switch-over è stato posticipato al 2012, in quanto a metà 2007 solo 4,9 dei 21 milioni di apparecchi televisivi italiani erano pronti per ricevere il digitale. Soltanto due regioni, Sardegna e Valle d’Aosta, a inizio dell’anno scorso hanno avviato il passaggio e saranno le prime a diventare all digital.
Alla luce delle sopraggiunte difficoltà il Governo ha deciso di promuovere lo switch-off vietando la vendita di televisori analogici a partire dal mese di giugno 2009 e stanziando circa 60 milioni di euro per finanziare l’accesso al digitale.
In Olanda, il mercato della televisione beneficia di una rete via cavo che serve quasi tutte le famiglie, questo ha rallentato in maniera significativa lo sviluppo del mercato satellitare e della Televisione Digitale Terrestre.
I canali pubblici Nederland 1, Nederland 2 e Nederland 3 hanno interrotto la trasmissione analogia già nel dicembre 2006, ma a metà del 2007 circa 50.000 nuclei familiari facevano ancora affidamento sul terrestre analogico. Il Digitale Terrestre è stato offerto a circa il 50% delle famiglie olandesi.
L’eccellente infrastruttura a banda larga del Paese costituisce il fondamento delle popolari offerte triple play. Sempre intorno a giugno 2007, il 40% delle case riceveva un pacchetto di telefonia fissa e banda larga dallo stesso fornitore.
Nel 2007 anche in Spagna il mercato triple play è cresciuto, a seguito della proliferazione delle reti ADSL2+ e dell’aumento degli investimenti per il miglioramento del network del cavo.
Molti operatori spagnoli forniscono sia offerte IPTV multi canali che Video on Demand. Circa un terzo degli abbonati all’operatore di rete digitale via cavo ONO, nel 2007 erano abbonati triple play. Nel mese di novembre scorso circa l’85% di famiglie spagnole, pari a 4,2 milioni, poteva già ricevere i servizi della Televisione Digitale Terrestre.
Nel mese di ottobre, inoltre, il Governo ha deciso di assegnare un terzo multiplex digitale terrestre alle stazioni televisive regionali che necessitavano di estendere la copertura alle regioni limitrofe. Il Governo, infine, ha anche acconsentito alla distribuzione di servizi televisivi a pagamento attraverso il digitale terrestre, malgrado la legislazione in vigore lo vietasse.
I recenti investimenti svedesi nelle reti ADSL2+ e della fibra hanno fornito l’infrastruttura che serviva anche per il decollo dei servizi triple play.
Circa il 70% delle connessioni a banda larga sono DSL, mentre il restante 30% si divide in egual misura tra cavo e fibra.
I più grandi operatori della televisione via cavo, Com Hem, Kaelvision ed UPC Sweden, hanno tutti migliorato i propri network per fornire almeno 10 Mb/s di larghezza di banda.
La trasmissione della Tv Digitale Terrestre è partita nel 1999 ed oggi può essere fruita da oltre il 98% della popolazione, tanto che la Svezia ha effettuato lo switch-over digitale nel mese di ottobre 2007, in largo anticipo sulla programmazione originale che prevedeva il passaggio solo a febbraio 2008.
IPTV e Video on Demand vedono aumentare la loro popolarità: nel 2007 TeliaSonera ha offerto ai propri utenti a banda larga un pacchetto gratuito di 8 canali IPTV paragonabile ai pacchetti a pagamento inizialmente offerti dagli operatori via cavo.
Il Regno Unito, infine, è in prima linea in Europa sul fronte della convergenza dei media. L’eccellente infrastruttura a banda larga del Paese, servita dalla DSL universale e da una vasta rete del cavo, offre una piattaforma particolarmente veloce per la distribuzione dei servizi triple play e degli emergenti servizi quadruple play.
L’industria della trasmissione digitale è ben consolidata e il Regno Unito detiene oggi il più alto livello di penetrazione della televisione digitale in Europa, grazie sostanzialmente a un panorama multicanale, ad un’offerta digitale via satellite ed alle piattaforme digitali via cavo e terrestri di successo.
Ad ottobre scorso la prima regione è stata convertita alla trasmissione digitale, mentre le Autorità di regolamentazione si preoccupavano di studiare piani per l’allocazione dello spettro rilasciato per una vasta gamma di servizi digitali.