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Il WiMax Forum sta lavorando a una nuova variante dello standard WiMax mobile che potrebbe permettere alla tecnologia di operare con la stessa modalità attualmente utilizzata dalle reti 3G.
Una notizia molto positiva, dal momento che uno dei dubbi maggiori sulla futura adozione del mobile WiMax è legato proprio alla limitata disponibilità di risorse di spettro.
A differenza delle tecnologie 3G e 4G (come ad esempio Long Term Evolution – LTE) il Wimax utilizza Time Division Duplexing (TDD), in cui le trasmissioni uplink e downlink condividono la stessa frequenza, ma sono separate nel tempo. Si tratta di una soluzione utile per le applicazioni confinate a piccole porzioni di spettro, se non fosse per il fatto che le tecnologie 3G e 4G usano il sistema Frequency Division Duplexing (FDD). In FDD i canali uplink e downlink operano su frequenze separate, col vantaggio di una significativa riduzione delle interferenze tra le torri.
Da qui la decisione di iniziare a lavorare su una specifica mobile WiMax che supporti FDD, che dovrebbe essere pronta entro i prossimi mesi.
Essenziale in questo senso la decisione di includere le tecnologie WiMax nella famiglia di standard IMT-2000, relativi alle comunicazioni mobili di terza generazione e di designare le frequenze usate per il WiMax in tutto il mondo – 2.3 ~ 2.4GHz e 3.4 ~ 3.6GHz – come bande di frequenze radio IMT.
Nel caso in cui la versione FDD di WiMax dovesse essere approvata, sottolineano gli osservatori, gli operatori mobili dovrebbero guardare al WiMax con occhi nuovi. Finora, infatti, secondo sostenitori del WiMax, i gestori di telefonia mobile – a eccezione Sprint e ClearWire negli Usa – non si sono dimostrati molto espansivi nei confronti della tecnologia, considerata più che altro una minaccia agli enormi investimenti effettuati nelle tecnologie 3G e relative evoluzioni.
Negli Usa, dove ad aprile dovrebbe debuttare presso il grande pubblico la rete WiMax da 5 miliardi di dollari di Sprint – AT&T e Verizon hanno già scelto LTE come tecnologia 4G di riferimento e ci sono dunque poche possibilità di espansione, se non da parte di qualche carrier regionale.
Per l’Europa, al contrario, la versione FDD di WiMax potrebbe rivelarsi una carta vincente, dal momento che rappresenterebbe per gli operatori una valida alternativa a LTE, la cui versione definitiva non arriverà prima del 2010.
Lo standard 802.16e per il WiMax mobile è stato ratificato a gennaio 2006 e i primi test di valutazione e certificazione dei prodotti sono partiti a dicembre 2007: secondo il WiMax Forum i primi prodotti dovrebbero arrivare sul mercato entro i primi mesi del 2008, per un mercato che nel 2012 dovrebbe valere 2,53 miliardi di dollari.
La società di ricerca Juniper Research, infatti, non ha dubbi: quando i prodotti mobile WiMax arriveranno finalmente sul mercato la tecnologia scavalcherà decisamente la versione fissa o 802.16d – già implementata in diverse parti del mondo per fornire accesso a band larga in alternativa a tecnologie quali l’ADSL, il cavo o la fibra ottica – arrivando a contare 21,3 milioni di utenti nel 2012, contro 1,7 milioni nel 2007.