Strategie: le telco sempre più orientate verso la crescita in Cina e India. Vodafone e Telefonica in pole position

di Alessandra Talarico |

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Cina e India sono senza dubbio i due mercati mobili che più stanno attirando l’interesse degli operatori mondiali.

Nei giorni scorsi, la spagnola Telefonica ha annunciato di aver raggiunto un accordo per l’acquisizione di un’ulteriore 2,2% del capitale di China Netcom, portando così la sua quota al 7,2% con l’obiettivo di salire in futuro ad almeno il 10%.

L’investimento in China Netcom sale così a un montante di circa 735 milioni di euro.

 

Ma l’imminente ristrutturazione del mercato cinese delle telecomunicazioni non ha fatto drizzare le antenne solo a Telefonica: anche Vodafone ha infatti reso noto di voler rafforzare la propria posizione nel paese, in cui è presente grazie a una quota del 3,3% in China Mobile.

 

Una partecipazione che, secondo il Ceo di Vodafone Group, Arun Sarin, permette al gruppo di stare in pole position in vista dell’attesa ristrutturazione del mercato che potrebbe portare – secondo gli scenari previsti dal Financial Times – allo spezzettamento del secondo operatore mobile del Paese, China Unicom, e alla ripartizione delle sue risorse di rete tra gli altri due gestori di rete fissa China Netcom e China Telecom.

 

“Il governo cinese sta chiaramente tentando di aprire ulteriormente il mercato – ha spiegato Sarin – e noi siamo già in una posizione molto vantaggiosa avendo già investito nel paese e sviluppato importanti relazioni con i nostri partner locali”.

 

Secondo Sarin, la quota del 3,3% in China Mobile vale circa 8,2 miliardi di euro.

 

Ma la Cina non è l’unico obiettivo di Vodafone, che si sta concentrando anche sul mercato mobile indiano e ha promesso investimenti per 2 miliardi di dollari all’anno nei prossimi tre anni, per conquistare più clienti in uno dei mercati a più forte crescita.

 

L’India conta attualmente circa 217 milioni di utenti wireless, che secondo le stime fornite dal TRAI (Telecom Regulatory Authority of India), Authority per la regolamentazione delle telecomunicazioni in India, dovrebbero raggiungere quota 500 milioni entro il 2010.

 

L’obiettivo di Vodafone è quello di far salire la propria base utenti almeno a quota 100 milioni, dagli attuali 40 milioni.

 

I maggiori investimenti riguarderanno torri, negozi e nuovi telefonini, ma Sarin ha anche annunciato il prossimo arrivo di una serie di nuovi servizi a valore aggiunto, pure senza specificare la tempistica del lancio.

 

Vodafone ha concluso a maggio dello scorso anno l’acquisizione del 67% dell’operatore mobile indiano Hutchison Essar per 11 miliardi di dollari.

Attualmente il carrier occupa la quarta posizione con una quota del 16% e 25,3 milioni di utenti, dietro Bharti (21,5%), Reliance (20,4%) e la statale Bharat Sanchar Nigam (16,5%).

 

Con l’obiettivo di accelerare la copertura nel paese e risparmiare sui costi, Vodafone ha anche siglato un accordo con Bharti Airtel e Idea per la condivisione delle infrastrutture di rete.

 

Sarin è intervenuto anche sulla questione dello spettro, una risorsa di cui l’operatore ha molto bisogno: “…speriamo che la questione sia risolta al più presto, abbiamo bisogno di maggiori risorse di spettro a abbiamo fatto presente la cosa al Governo indiano. Siamo fiduciosi”.

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