Tariffe di terminazione da rete fissa: nel 2010 saranno simmetriche a 0,57 centesimi per tutti gli operatori

di Alessandra Talarico |

Italia


Chiamate fisso-mobile

Dal 2010 le tariffe di terminazione praticate dagli operatori di rete fissa, Telecom Italia compresa, diventeranno simmetriche.

La terminazione è il servizio grazie al quale un operatore “consegna” la chiamata ad un proprio cliente quando questa arriva dalla rete di un altro operatore.

Nel 2010, per ogni chiamata effettuata sulla propria rete ma da un cliente di un altro gestore, ogni operatore riscuoterà 0,57 centesimi di euro al minuto.

 

È quanto ha stabilito il Consiglio dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, presieduto da Corrado Calabrò – relatori i Commissari Nicola D’Angelo e Stefano Mannoni – che ha approvato un documento per la consultazione pubblica con cui si definiscono i valori delle tariffe di terminazione degli operatori alternativi a Telecom Italia.

 

In base alle attuali disposizioni – transitorie, della durata di 4 anni – gli operatori concorrenti possono far pagare tariffe di terminazione all’ingrosso più alte rispetto alle tariffe dell’operatore dominante, Telecom Italia.

 

In sostanza, mentre le tariffe di terminazione di Telecom Italia sono regolate in vista del raggiungimento del livello di orientamento al costo nel 2009, gli operatori alternativi sono autorizzati a far pagare tariffe maggiori – 1,54 euro al minuto contro 0,41 euro al minuto – ma solo fino al raggiungimento della simmetria con le tariffe di Telecom Italia, che dovrebbe quindi attuarsi entro il 2010.

 

Il livellamento dei prezzi, in base a quanto stabilito dall’Authority nel documento sottoposto a consultazione, avverrà in maniera graduale, con una progressiva discesa delle tariffe secondo percorsi – sottolinea Agcom – “che tengono conto del grado di infrastrutturazione”.

 

Il provvedimento Agcom sulle tariffe di terminazione emanato a giugno 2006 per incoraggiare l’ingresso dei nuovi operatori nel mercato della telefonia fissa, è stato al centro di un forte dibattito tra l’Autorità italiana e la Commissione europea, che ha più volte chiesto chiarimenti in merito alla decisione di estendere da 4 a 5 anni il periodo transitorio durante il quale ai nuovi entranti fosse concesso di applicare tariffe di terminazione all’ingrosso più alte rispetto a quelle di Telecom Italia.

 

Bruxelles chiedeva all’Authority di ridurre il periodo di transizione, nonché di specificare un percorso regolamentare (glide path) nell’adozione delle misure finali dell’attuale analisi di mercato e di sviluppare al più presto un modello di costi per il calcolo del valore di terminazione degli operatori alternativi che tenesse in considerazione la necessità degli stessi di divenire efficienti nel tempo.

 

Il Presidente Calabrò ha comunque più volte ribadito che tariffe asimmetriche come misura temporanea possono rappresentare un valido incentivo per la creazione di infrastrutture di rete fissa a banda larga, per compensare la posizione di monopolio ancora oggi mantenuta da Telecom, agevolata dall’aver detenuto per decenni il regime di monopolio della telefonia fissa.

 

Le decisioni contenute nel documento di consultazione – sottoposto al parere della Commissione Europea – rappresentano “una importante innovazione nel contesto regolamentare europeo: sia perché viene stabilita una data per la perfetta simmetria tra la tariffa di Telecom Italia e quella dei concorrenti, sia perché a questo risultato si perviene mediante l’utilizzo, del tutto originale, di un modello economico predisposto con l’ausilio di consulenti internazionali e la collaborazione degli stessi operatori”.

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