Cina
La Cina nelle prossime settimane supererà gli Stati Uniti, fino a oggi primi sul mercato, per numero di utenti web. A riferirlo è il Centro di informazione cinese su internet (CNNIC – China Internet Network Information Center).
Fino al 2007, la Cina contava 210 milioni di internauti, vale a dire il 53% in più dell’anno prima e solo cinque milioni in meno rispetto agli Usa, sempre stando alle statistiche annuali del CNNIC.
Secondo i nuovi dati raccolti, il Centro prevede che per questo inizio 2008 il numero crescerà fino a superare gli statunitensi, diventando il “primo Paese al mondo per popolazione internet”.
Il precedente Rapporto parlava di 137 milioni di utenti cinesi a fine 2006 e di 210 milioni per gli Usa.
Questo ritmo di crescita conferma e amplifica quanto già notato nel 2006, quando il nuovo numero di utenti era in aumento del 23% rispetto alla fine del 2005, dopo un progresso di circa il 18% nei due anni precedenti.
Tuttavia, l’attuale tasso di penetrazione in questo Paese, che conta 1,3 miliardi di abitanti, è del 16%, “un dato debole se paragonato alla media mondiale che è del 19,1%”, evidenzia la CNNIC.
La crescita di internet è spettacolare nelle zone rurali, dove il numero degli utenti è più che raddoppiato nel 2007 (+127,7%), per raggiungere 52,62 milioni, cioè il 25% del numero totale degli utenti.
Quasi il 40% dei nuovi utenti registrati nel 2007 viene tra l’altro proprio da queste aree limitrofe.
Internet si è imposto in Cina come un mezzo di scambio di comunicazioni, grazie al quale i cittadini possono esprimere il loro parere, anche se il web è strettamente controllato dalle autorità cinesi attente a evitare la diffusione di campagne di contestazione o di informazioni che riguardano problematiche sociali.
Recentemente, Pechino ha annunciato nuove regole per la distribuzione di video online, con l’intenzione di controllare un medium che sta diventando di giorno in giorno sempre più popolare.
Secondo queste regole, che entreranno in vigore dal 31 gennaio, solo le società controllare dallo Stato e dotate di apposite licenze avranno il diritto di offrire servizi di video-sharing.
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