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Telefonica: prossimi obiettivi, crescita in Cina e Italia. Via libera alla separazione in cambio di una quota maggiore in Telecom Italia?

Europa


L’operatore spagnolo Telefonica, dopo la ristrutturazione dei vertici aziendali, concentrerà la sua attenzione su Cina e Italia.

Lo riferisce il Financial Times, citando il parere di diversi analisti, secondo i quali in Cina il gruppo guidato da Julio Linares potrebbe cercare di incrementare la quota nell’operatore fisso China Netcom appena il governo di Pechino avvierà l’attesa ristrutturazione dell’industria delle telecomunicazioni nazionale.

 

Anche in Italia, l’acquisto di una partecipazione indiretta in Telecom Italia è considerato come un utile preludio a un eventuale takeover, mentre in Brasile Alierta potrebbe procedere ad assicurarsi il controllo di Vivo, il maggiore operatore mobile del paese, controllato in joint venture con Portugal Telecom.

L’operatore portoghese, a dire il vero, non sembra propenso a lasciare alla società spagnola il controllo di Vivo: il presidente di PT Henrique Granadeiro ha infatti più volte ribadito di non essere interessato alla vendita di Vivo ma al rilancio della redditività della compagnia.

 

Il rinnovo dei vertici di Telefonica, portato a termine lo scorso dicembre, è stato il più importante scossone dato al management del gruppo – il 5° maggiore operatore telefonico mondiale – negli ultimi 4 anni.

 

Un rinnovamento seguito a diverse dichiarazioni di Alierta riguardo al fatto che il gruppo non starebbe cercando di portare a termine nuove acquisizioni, dopo quella da 26  miliardi di euro dell’operatore mobile britannico O2.

La società, ha più volte ribadito Alierta, dopo le diverse operazioni concluse negli ultimi anni, vuole ora concentrasi sulla crescita organica.

 

La scelta di conferire a Julio Linares il ruolo di chief operating officer – vacante dal 2003 – e quindi la responsabilità dei tre maggiori mercati in cui il gruppo è operativo (Spagna, resto d’Europa e America latina) la dice lunga sulla volontà di Alierta di concentrarsi su altre priorità, più importanti e delicate per il futuro della società iberica.

 

La Cina, dicevamo.

Telefonica controlla una quota del 5% in China Netcom – con due rappresentanti nel board – e non ha mai nascosto l’intenzione di aumentare la sua presenza nel Paese, approfittando della possibile futura ristrutturazione del settore.

 

Tra gli scenari previsti – secondo il Financial Times – lo spezzettamento del secondo operatore mobile del Paese, China Unicom, e la ripartizione delle sue risorse di rete tra gli altri due gestori di rete fissa China Netcom e China Telecom.

 

Riguardo invece la situazione italiana, Alierta si è detto soddisfatto delle decisioni prese dal board a livello manageriale, dato il chiaro orientamento verso la creazione di valore per gli azionisti.

Secondo il parere degli analisti di Citigroup, Alierta contribuirà alla nuova politica dei dividendi e alla strategia di taglio dei costi, nonché alla delicata questione della separazione della rete.

L’alleanza industriale con Telecom, ha ribadito Alierta, è una delle più importanti del mondo, il giusto punto di partenza per una nuova crescita sia in Europa, sia in America Latina.

 

Nei prossimi mesi sarà dunque essenziale sciogliere i nodi più importanti e assicurare le giuste basi per far avverare la previsione di sinergie nell’ordine di 500 milioni di euro all’anno.

 

Se Telefonica riuscirà a dare il suo contributo in queste fasi – e se metterà da parte la sua opposizione alla separazione della rete – si potrebbe allora delineare lo scenario ideale per un eventuale futura acquisizione della società. Ipotesi che sicuramente farà saltare sulla poltrona molti politici, ma che vedrebbe sicuramente Telefonica in prima linea.

 

Secondo Terence Sinclair di Citigroup, “…Telefonica non farà niente che possa ridurre le possibilità di una maggiore partecipazione in Telecom Italia, anche se si tratta di un obiettivo molto lontano nel tempo”.

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