Italia
Si svolgerà a Roma il 16 e il 17 gennaio prossimi la prima edizione della conferenza internazionale dedicata all’open source, promossa dal Consorzio QualiPSo – Quality platform for open source software: 30 i paesi aderenti all’iniziativa che farà il punto sullo stato dell’arte del software OS presentando i risultati della ricerca condotta dal Consorzio e patrocinata dalla Commissione Europea.
Al consorzio, coordinato da Engineering Ingegneria Informatica, aderiscono 21 soci fondatori provenienti da Europa, Sud America e Asia, Cina in testa, in rappresentanza del sistema produttivo delle imprese di software, del mondo istituzionale e delle Università e Centri di ricerca avanzati a livello internazionale.
Il tema dell’open source sarà dunque analizzato sotto il profilo politico, economico e tecnologico.
L’obiettivo delle due giornate di incontri è l’analisi delle tecnologie, dei processi e delle politiche di innovazione che su scala globale possono facilitare lo sviluppo e l’utilizzo di componenti software open source con un grado di sicurezza e di consensus, certificato nella comunità informatica internazionale, pari al software proprietario.
La conferenza, organizzata con il patrocinio della Commissione Europea nell’ambito del VI programma quadro, vedrà la partecipazione di 30 relatori, tra autorità e esperti internazionali di tecnologie open source.
Nel corso dei lavori saranno discussi i primi risultati della ricerca condotta dal Consorzio QualiPSo quali gli aspetti legali, i modelli di business e la nuova generazione di piattaforme di sviluppo OSS. In questa occasione saranno anche lanciati i QualiPSo Competence Centres in Italia, Cina e Brasile che realizzano nuovi modelli organizzativi per la promozione e completa adozione di soluzioni OSS.
“Imprese ed istituzioni – ha dichiarato Stefano De Panfilis di Engineering, direttore dei laboratori del gruppo Engineering e coordinatore del consorzio QualiPSo – valutano già oggi l’open source come leva del loro portafoglio IT. Ora occorre concentrare gli sforzi e investire nella ricerca applicata sul software per allineare la percezione del mercato sull’open source alle reali potenzialità di sviluppo del codice aperto”.
Tra i motivi di preoccupazione che frenano soprattutto tra le imprese l’adozione di software open source figurano aspetti qualitativi, legali e di business.
“Tuttavia è certo – ha dichiarato Orazio Viele, direttore Ricerca & Innovazione di Engineering – che la tendenza internazionale a liberare nuovi investimenti nei servizi comprimendo parzialmente i costi del software di base è ormai in atto e caratterizza la fase storica della maturità dei processi globali di informatizzazione”.