Televisori sempre più piatti: i nuovi monitor sottili come fogli e in 3D

di Raffaella Natale |

Mondo


Televisore OLED di Sony

I televisori a schermo piatto, largamente venduti sul mercato americano, diventano spettacolarmente sottili con spessori di alcuni millimetri, ma anche con modelli 3d.

Il modello più impressionante presentato al CES di Las Vegas, il più importante salone mondiale dell’hi-tech che si è chiuso giovedì scorso, è di Sony con display OLED full HD con risoluzione di 1024 x 600 pixel a 8 Bit RGB, e con un contrasto record di 1.000.0000:1. Il modello da 27″ ha uno spessore massimo di 9mm con una risoluzione di 1920×1080px; mentre il “fratello minore” da 11″ ha uno spessore di soli 3mm con 1024×600px di risoluzione.

Questi nuovi tipi di monitor, molto performanti ma con prezzi ancora molto alti, sono flessibili e possono essere piegati.

I televisori OLED di Sony sono arrivati sul mercato giapponese lo scorso dicembre, mentre questa settimana sono approdati a quello americano a 2.500 dollari, anche se Jose Albanez di Sony al CES ha già fatto sapere che presto costeranno di meno.

Anche Samsung ha presentato a Las Vegas i propri modelli OLED che il gruppo conta di commercializzare nei prossimi due anni.

Negli stand di Pioneer c’era un televisore a cristalli liquidi (LCD) da 50 pollici ( 127 cm ) e solo 9 mm di spessore, che dovrebbe arrivare nei negozi entro 2011.

Philips e Texas Instruments propongono modelli con immagini 3D: occhiali collegati wireless al televisore che modificano la visione, creando immagini in rilievo.

“Gli occhiali si collegano ala Tv, rimandando immagini in tre dimensioni”, ha spiegato Ken Bell di Texas Instruments.

La stessa tecnologia è applicata per “sdoppiare” il monitor permettendo, per esempio, a due giocatori di uno stesso videogame di vedere sullo schermo ciascuno il proprio personaggio.

E’ già in commercio in Europa un modello 3D di Philips che non necessita di occhiali: il display divide l’immagine in diversi segnali che vengono inviati a ciascun occhio.

“All’inizio – ha spiegato Bjorn Teuwsen di Philips – si può avere un senso di confusione, ma in breve gli occhi si abituano. Le immagini sono molto forti e tanti potrebbero avere la sensazione di trovarsi proprio nel mezzo del film che stanno guardando”.

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