Accesso Wi-Fi: approvata la normativa per l’identificazione degli abbonati

di Alessandra Talarico |

Raccolte tra l'altro le osservazioni espresse da Roma Wireless.

Italia


Wi-Fi

Il Ministero delle Comunicazioni ha notificato lo scorso 2 gennaio l’interpretazione del Ministero dell’Interno circa le modalità di accesso Wi-Fi in ambito pubblico, accogliendo le misure relative all’identificazione dell’utente proposte da Roma Wireless, consorzio di imprese che operano nei settori dell’informatica, delle telecomunicazioni, del networking e dei media.

 

Per soddisfare i requisiti della norma vigente – decreto legislativo 144/05, convertito con modificazioni con legge 155/05 – il Ministero reputa sufficiente l’utilizzo del telefonino, quale mezzo per “attivare le procedure necessari a ottenere le credenziali di accesso alla rete, in quanto consente l’identificazione seppur indiretta dell’utente”.

 

È comunque necessario che la messaggeria sia veicolata attraverso una carta sim rilasciata all’utente rispettando le disposizioni relative all’identificazione dell’utente, stabilite dall’art. 55 del Dl 259/03 in base al quale ogni impresa è tenuta a rendere disponibili, anche per via telematica, al centro di elaborazione dati del Ministero dell’interno gli elenchi di tutti i propri abbonati e di tutti gli acquirenti del traffico prepagato della telefonia mobile, che sono identificati al momento dell’attivazione del servizio.

 

L’utente è dunque identificato prima dell’attivazione del servizio e vengono di fatto escluse le sim rilasciate da Paesi stranieri.

 

A un utente che vuole accedere alla rete in modalità Wi-Fi e necessita di identificazione, potrà dunque essere consentito in un primo momento l’avvio del dispositivo in un’area coperta dal segnale, ma la navigazione sarà limitata  a un ambito ristretto che consentirà la sola registrazione al servizio.

L’utente a questo punto potrà inserire i propri identificativi – dati anagrafici, tipo e numero del documento, email, numero del telefonino – che verranno inviati al fornitore del servizio, che utilizzerà il numero telefonico per inviare un sms con le credenziali di accesso.

 

Terminate queste procedure, dopo l’inserimento delle credenziali di accesso, si potrà dunque procedere alla navigazione in rete.

La validità temporale di queste credenziali sarà stabilità dal fornitore di accesso, nel rispetto di quanto stabilito dal decreto interministeriale 16 agosto 2005, che avrà anche cura di conservare le credenziali di accesso dell’utente, esclusi ovviamente i contenuti delle comunicazioni.

 

Altro valido metodo identificato dal ministero per adempiere all’obbligo di identificazione dell’utente che voglia connettersi da una postazione pubblica non vigilata è l’utilizzo della carta di credito dell’utente, su cui sarà addebitato il traffico effettuato: anche in questo caso l’identificazione avviene in maniera indiretta.

O ancora, potrebbe ritenersi sufficiente il metodo dell’acquisizione gratuita o a pagamento di una smart card contenente le credenziali di accesso alla rete.

 

In tal caso, come avviene per le normali sim card, saranno i titolari dei punti vendita a dar luogo alle procedure per l’identificazione e il mantenimento dei dati dell’utente.

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