Fondazione Bordoni: il 14 gennaio convegno a Roma per discutere di spettro. Opportunità dell’innovazione e soddisfazione dei requisiti di servizi e applicazioni

di Raffaella Natale |

E' il primo appuntamento dei Seminari Bordoni che accompagneranno nei prossimi mesi il dibattito nazionale sullo sviluppo della Società dell'Informazione.

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“Frequenze: la nuova competizione”, è l’argomento al centro del convegno, promosso dalla Fondazione Ugo Bordoni (FUB) con il supporto tecnico organizzativo dell’Isimm, che si terrà a Roma lunedì 14 gennaio al Centro Congressi Palazzo Rospigliosi nella Sala delle Statue.
All’incontro sarà presente François Rancy, Direttore Generale dell’Agence Nationale des Fréquences e Cavaliere della Legion d’Onore. Nel 2007 Rancy è stato Chairman del Radio Spectrum Policy Group (RSPG) e Chairman dell’ITU World Radiocommunication Conference (WRC-07).
Come spiegano gli organizzatori, il suo intervento affronterà un tema cruciale per lo sviluppo dell’ICT nei prossimi anni: l’identificazione di una politica dello spettro in grado di seguire tempestivamente, riducendo il peso delle procedure amministrative, le opportunità offerte dalla innovazione tecnologica e di soddisfare i requisiti crescenti dei servizi e delle applicazioni.

Rancy ha avuto modo dalla sua posizione privilegiata di Chairman del WRC-07 e del RSPG di raccogliere e di elaborare le posizioni, le idee e le aspettative di un grandissimo numero di stakeholder dello spettro radio e nel suo intervento esprimerà la sua visione del futuro delle comunicazioni radio.

Maurizio Dècina (Fondazione Ugo Bordoni ) aprirà i lavori della prima sessione, a seguire il Keynote di François Rancy su “Spectrum management challenges and policies to meet requirements from an evolving market of electronic communications services“.
Spazio, quindi, alla discussione con l’intervento di Mario Frullone della FUB.
I lavori della seconda sessione saranno dedicati a una Tavola rotonda su “Gestione dello spettro: priorità nazionali nel rispetto degli orientamenti internazionali, normativi e di mercato“, introduce e modera Antonio Sassano, presidente FUB.
Porteranno il proprio contributo al dibattito: Nicola D’Angelo dell’AGCOM, Piero De Chiara (DGTVI), Francesco De Domenico (RaiWay), Enrico Manca (ISIMM), Giuseppe Mastrantonio (LE-Lab), Gina Nieri (Mediaset), Francesco Troisi (Ministero delle Comunicazioni), Vincenzo Zeno Zencovich (Università Roma Tre), Valerio Zingarelli (Babelgum-FUB).
Concluderà i lavori Marcello Fiori (Ministero delle Comunicazioni).

La Commissione europea ha recentemente posto l’accento sull’opportunità di coordinare a livello continentale le strategie nell’uso della banda: questa visione trae le origini dal successo dello sviluppo di una vastissima economia di scala dovuta all’introduzione della telefonia mobile in tecnica digitale.
Di fronte alle nuove prospettive dell’ICT, l’approccio storico dell’identificazione di una nuova banda per un nuovo servizio non può essere ulteriormente perseguito: è necessaria probabilmente una ridiscussione di tutto l’uso dello spettro, individuando una nuova logica di crescita congiunta di tutti i servizi che risolva il problema della scarsità dello spettro.

Le discussioni intorno alla futura riorganizzazione dello spettro sono state al centro di numerosi convegni. Bologna ha ospitato, tra il 10 e il 13 dicembre, il sesto meeting del TG4 CEPT.
E’ stato un evento abbastanza importante, soprattutto per la possibilità che ha offerto agli stakeholder italiani di prendere confidenza sia con il tema affrontato sia con l’approccio procedurale con cui la strategia viene messa a punto. Il mandato del Gruppo Tecnico 4 è quello di individuare le strategie per uniformare l’uso del digital dividend a livello continentale.
Sui temi in discussione durante le quattro giornate di incontro, tra cui il proseguimento sui lavori di definizione della “Technical Roadmap” per ottimizzare lo sfruttamento del digital dividendo c’è stata, come sempre accade nei gruppi di studio e di lavoro, un’ottima collaborazione tra i delegati delle nazioni CEPT che hanno partecipato.
Il TG4 ha come mandato l’individuazione di possibili scenari di coordinamento tra le nazioni europee in vista della “capitalizzazione” del digital dividend.

Intanto già un mese prima dell’inizio della WRC07 (Ginevra, 22 ottobre – 16 novembre 2007), è arrivato un forte segnale da parte dei paesi africani a voler impiegare rapidamente il digital dividend introducendo sin dalla questa Conferenza il mobile come servizio primario all’interno di una sotto banda alta dello spettro televisivo UHF.

Parallelamente, i paesi CEPT avevano formulato una proposta di introduzione immediata nella banda 1.4-3.4 del servizio mobile su base primaria.
In contrapposizione: le proposte dei paesi africani e dei paesi europei per la Conferenza, lasciavano inalterate le allocazioni nelle bande complementari 1.4-3.4 e 1.4-UHF (in sostanza CEPT proponeva il “no-change” per 1.4-UHF e i paesi africani proponevano il “no-change” per 1.4-3.4).
Le logiche delle due proposte nel loro complesso sono abbastanza chiare: da una parte i paesi africani vedono nell’introduzione del servizio mobile nella banda 1.4-UHF la possibilità di ottenere a basto costo lo sviluppo di reti mobili ad ampia copertura; per contro i paesi CEPT raccolgono nella loro proposta la necessità di ampliare la capacità delle reti mobili.

In contrapposizione, la rete di comunicazioni satellitare dei paesi africani in banda 1.4-3.4 e la rete di diffusione televisiva dei paesi europei in banda 1.4-UHF costituiscono asset economici notevoli che subirebbero gravi contraccolpi dall’introduzione di servizi potenzialmente interferenti.
In questa situazione, la posizione europea è apparsa più debole da difendere, a causa della presenza di una ri-pianificazione (GE06) che a regime avrà l’effetto di liberare risorse spettrali.

Il quadro complessivo alla fine della Conferenza, come sottolineato da Cristiano Passerini (FUB), è stato dunque il seguente: il servizio mobile è introdotto su base primaria nella Regione 1 nella banda 790-862 MHz a partire dalla data del 17 giugno 2015, data di entrata a regime (digitalizzazione completa) di GE06.
In conclusione, ITU recepisce in modo importante la necessità di adeguamento delle proprie procedure alla velocità di cambiamento nel panorama tecnologico: fatto salvo il punto cruciale che la risorsa spettrale è scarsa, non è più possibile ragionare in termini “nuovo servizio – nuova banda”, ma la convergenza richiede uno sforzo collaborativo più intenso tra le nazioni legate da vincoli interferenziali, per non rallentare lo sviluppo delle telecomunicazioni.

Per la nostra nazione, ha detto infine Passerini, il panorama è complesso: da una parte esiste la necessità di mantenere l’asset infrastrutturale costituitosi nella diffusione televisiva terrestre; dall’altra parte esiste la condizione geografica di nazione posta al confine tra due continenti che per ragioni di sviluppo economico diverso richiedono impieghi diversi dello spettro. Quindi, sarà necessaria una forte apertura nei confronti delle nazioni confinanti per raggiungere le finalità politiche e sociali ottimali per l’uso dello spettro nella nostra nazione.
 

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