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Digitale terrestre: i retailer chiedono di scaglionare il passaggio, per evitare il sovraffollamento di scorte all’ultimo minuto

Italia


Dopo Sardegna e Valle d’Aosta, è ora la volta di Piemonte e provincia di Trento per il trasferimento dall’analogico al digitale terrestre.

AIRES (Associazione Italiana Retailer Elettrodomestici Specializzati) accoglie con soddisfazione il protocollo d’intesa sul trasferimento anticipato di alcuni canali televisivi (switch-off): entro il 2009 la provincia di Trento, entro il 2011 il Piemonte. La scadenza per tutti è invece fissata per il 2012. 

 

“Si tratta di un passaggio importante, poiché parliamo di 4 milioni di persone in Piemonte e di 500mila in Provincia di Trento”, afferma Pierluigi Bernasconi, vicepresidente AIRES, “Auspichiamo che altre aree territoriali seguano presto il loro esempio, in modo da scaglionare il passaggio al digitale terrestre e consentire ai rivenditori specializzati di affrontare in modo adeguato l’operazione. Vorremmo evitare problemi di sovraffollamento e di scorte nella corsa finale al digitale terrestre, quando nel 2012 la transizione dovrà essere completata in tutta Italia. Tra l’altro oggi i consumatori hanno molta più possibilità di scelta rispetto a pochi anni fa.”

 

Fino due anni fa sul mercato erano disponibili praticamente solo decoder digitali terrestri, mentre oggi la maggior parte dei televisori a schermo piatto ha incorporata l’opzione del digitale, allargando notevolmente la possibilità di scelta del consumatore.

 

L’Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni ha dato qualche settimana fa il proprio OK al piano di assegnazione per le frequenze digitali in Sardegna, che il primo marzo 2008 farà lo switch-off, abbandonando il segnale analogico per passare alla nuova tecnologia di trasmissione radioTv.

 

Il Consiglio dell’Agcom ha approvato la delibera che definisce i criteri tecnici e amministrativi per la completa digitalizzazione delle reti Tv nell’isola.

 

Lo scorso 12 novembre, l’Autorità ha pubblicato la delibera 566/07/CONS con la disciplinare per lo svolgimento della selezione per l’individuazione dei soggetti che possono accedere al 40% della capacità trasmissiva delle reti terrestri oggetto di cessione secondo la delibera 109/07/CONS.

 

Nella disposizione, l’Autorità sottolinea la necessità di coordinare il processo di cessione della capacità trasmissiva delle reti digitali terrestri con quello di attuazione del piano delle frequenze per aree geografiche all digital, tenendo conto degli effetti giuridici derivanti dall’attuazione del piano stesso e dell’obbligo di cessione che, da un lato, è volta a promuovere l’ingresso di nuovi fornitori e dall’altro a consentire alle emittenti analogiche di irradiare le proprie trasmissioni nelle aree del territorio nazionale non servite idoneamente da propri impianti operanti in digitale terrestre, in attesa dell’attuazione del piano di assegnazione delle frequenze.

 

L’Agcom sta valutando la revisione del piano nazionale tendenzialmente su base isofrequenziale e, data la presenza di un’offerta di capacità trasmissiva a livello regionale da parte di una rete digitale terrestre, questa dovrà essere attribuita in via prioritaria alle emittenti televisive locali.  

 

 

Intanto il ministero delle Comunicazioni ha presentato il bando di gara che assegna per la prima volta in Italia impianti-frequenze per l’esercizio dell’attività televisiva attraverso una procedura competitiva.

I 108 impianti-frequenze (su 24.680 censiti in Italia) che verranno assegnati con la procedura competitiva, sono quelli risultati disponibili tra le risorse assegnate all’Italia dalla Conferenza internazionale di Ginevra del 2006 e da altre risorse frequenziali individuate a seguito di una verifica effettuata sul Database delle frequenze, l’opera di classificazione e verifica dello spettro nazionale, conclusa a giugno dal Ministero delle Comunicazioni e dall’Agcom, per porre fine al far west delle frequenze degli ultimi 20 anni.

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