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eGovernment: la burocrazia frena ancora l’innovazione tecnologica. Necessari interventi per avere una PA davvero digitale e moderna

Italia


Il potere della burocrazia di imporre la carta nelle relazioni con i cittadini e le imprese, batte ancora l’innovazione tecnologica. Secondo un’indagine compiuta dal CNIPA (Centro Nazionale per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione) sulle amministrazioni centrali, in stretto coordinamento con le azioni promosse dalla Conferenza Permanente per l’Innovazione Tecnologia, i documenti pubblici protocollati elettronicamente sono a fine 2006 meno del 50%, nonostante che oltre 2/3 delle amministrazioni sia pronta a adottarle procedure di gestione dei flussi documentali.

 

I risultati dell’indagine e le analisi di dettaglio sono raccolti nel volume “Valutazione delle azioni della pubblica amministrazione sul tema del protocollo informatico e sulla gestione dei flussi documentali“, che il CNIPA ha pubblicato con il numero 34 nella collana de I Quaderni.

Con lo scopo di fotografare la situazione, la rilevazione del CNIPA ha posto in evidenza che, nonostante risulti in aumento il numero delle amministrazioni provviste di strumenti per la gestione del protocollo informatico – circa l’80% delle amministrazioni dichiara di aver completato, o essere in fase di diffusione, la realizzazione dei progetti – la percentuale di documenti protocollati elettronicamente si attesta ancora al di sotto del 50% dei volumi trattati.

 

La causa di tale scostamento, secondo l’analisi, rispetto all’obiettivo della piena attuazione della gestione elettronica dei documenti nella PA, è dovuta principalmente alla scarsa “copertura” (in termini di documenti protocollati sul totale) dei progetti avviati, all’eccessiva durata (mediamente quattro anni) nonché alle limitate funzionalità attivate dai progetti. Infatti, dai dati forniti dall’indagine emerge che circa l’80% delle amministrazioni dichiara di essere provvista di applicazioni informatiche per la gestione documentale e il 60% di utilizzarla per un massimo del 20% dei documenti trattati (tasso di digitalizzazione).

 

Inoltre, è ancora “poco significativo” (solo circa il 2%) il volume dei flussi documentali scambiati elettronicamente. I risultati della rilevazione rappresentano, per i responsabili dei centri di competenza delle amministrazioni pubbliche, uno strumento di analisi e di approfondimento utile a definire un piano di azioni necessarie per colmare il divario esistente al fine di avere una pubblica amministrazione davvero digitale e moderna.

 

“i Quaderni” n. 34 – (PDF)

 

Sezione “i Quaderni”

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