Italia
Conferenza stampa alla Camera dei deputati per celebrare un passo importante per il cinema italiano e per l’intera industria ad esso collegata.
Finalmente è Tax Shelter anche in Italia.
E’ la parolina magica da tempo attesa e finalmente realizzata a favore di un’industria che deve essere grata ad una strana coppia: Gabriella Carlucci e Willer Bordon. Una rappresentante del centro-destra (già impegnata anche negli anni passati in materie analoghe, all’epoca del decreto Urbani) ed un rappresentante del centro-sinistra. Con la Carlucci che aveva già all’attivo una proposta di legge in iter avanzato e di avanzato profilo per il futuro dell’industria di settore: una proposta di legge presentata peraltro nello stesso luogo a primavera passata e che aveva registrato l’atteggiamento positivo di tutti i partiti. Con Bordon deciso a far valere il proprio ruolo in Senato per una giusta causa e con una sensibilità tutta personale ed di antiche radici sui temi della cultura e della tutela del patrimonio culturale del Paese.
“Siamo un’intendenza pericolosa, capace di portare ottimi risultati“. Ha sottolineato scherzosamente Willer Bordon, a proposito dell’intesa con la deputata azzurra.
L’azione è consistita in un emendamento alla Finanziaria 2008 che introduce agevolazioni fiscali per imprese che reinvestono i loro utili nella produzione cinematografica e che in termini ‘tecnici’ si chiama, appunto “tax shelter”.
“Certo, la norma, contenuta nell’articolo 12 della Manovra, deve ancora tornare al Senato– ha precisato la Carlucci – ma si tratta ormai di una ratifica, problemi non ce ne saranno“.
La strada, insomma, è in discesa, e per questo l’occasione ha avuto un pò il sapore di una piccola celebrazione alla presenza dei tanti rappresentanti della filiera cinematografica presenti e che in parte hanno voluto testimoniare il loro pensiero e le loro considerazioni sui passi successivi attesi dai vari soggetti.
Nello specifico, le nuove disposizioni riconoscono a singoli contribuenti o a imprese, purché non appartenenti al settore cinematografico, un credito d’imposta per gli anni 2008, 2009 e 2010 nella misura del 40%, (fino all’importo massimo di 1 milione di euro per ciascun periodo d’imposta) su risorse investite per la produzione di opere cinematografiche riconosciute di nazionalità italiana.
A loro volta le produzioni cinematografiche hanno l’obbligo di utilizzare l’80% di queste risorse nel territorio nazionale, impiegando mano d’opera e servizi italiani e privilegiando la formazione e l’apprendistato in tutti i settori tecnici di produzione.
Previsti anche crediti d’imposta diretti per produzione, distribuzione ed esercenza cinematografica. Ma anche esenzione totale dall’imponibile degli utili reimpiegati nella produzione di film. Esenzione che e’ invece parziale (30% degli utili) per le aziende di altri settori che investono i loro guadagni nel cinema.
Quale il perimetro del mercato? E’ la stessa Carlucci che lo descrive rapidamente.
“Per la prima volta in un anno – ha rilevato la parlamentare di Forza Italia – oltre 100 milioni di spettatori….il cinema italiano chiude con una quota di mercato del 47%. Il panorama dell’offerta italiana fa sperare bene per il 2008 con un’uscita italiana forte in estate.
“Gli incentivi in finanziaria – ha proseguito la parlamentare – sono una vera rivoluzione per il cinema italiano dal punto di vista normativo, in un contesto in cui, se guardiamo oltre frontiera, registriamo un – 3% in Francia ed un -10% in Spagna.
Le misure in finanziaria stimolano a pianificare programmi di sviluppo, ad allungare la stagione cinematografica e a spalmare i titoli lungo il corso dell’anno. Si tratta di una buona iniezione di misure di sostegno e di ottimismo per la nostra industria, perché il prodotto và valorizzato e aiutato affinché resti nelle sale“.
Vanno cambiati anche alcuni atteggiamenti di consumo?
“Serve il prodotto italiano per trainare il mercato nella seconda parte della stagione, dove normalmente le proiezioni cinematografiche sono più scarse. Ma bisogna anche investire nel prodotto medio e piccolo, occorre investire per incentivare la produzione di trailer da proiettare nelle sale, almeno a partire da 4 settimane prima dell’uscita del prodotto, che possano promuovere il cinema italiano. Occorre, in sostanza avere una vision complessiva delle problematiche del settore. Ma la cosa più interessante – ha concluso Gabriella Carlucci – è che le misure relative al tax shelter interessano e coinvolgono tutti i soggetti che operano nei vecchi e nei nuovi media, ovvero tutti coloro che lavorano alla produzione dei contenuti, che saranno sempre più contenuti digitali: grandi broadcaster, emittenti tv medie e piccole, pay tv, gestori di telefonia mobile, operatori internet, agenzie di home video e tutti coloro che appartengono alla filiera del multimediale“.
Su lunghezza d’onda analoga l’intervento del sen. Willer Bordon (Unione Democratica).
“Esprimo innanzitutto il mio plauso a Gabriella Carlucci – ha esordito Bordon – e sottolineo con forza il principio con il quale l’investimento nel patrimonio culturale è un investimento importante. Vi sono tracce costanti di questa consapevolezza diffusa in ogni ambiente, ma poi stranamente mancano i fatti concreti. Ecco, con la nostra iniziativa abbiamo voluto dare un elemento di concretezza allo sviluppo di quella parte importante di quel patrimonio culturale che si chiama cinema italiano.
Il risultato odierno – ha proseguito Bordon – segna una tappa d’innovazione molto importante e senza ritorno. Possiamo solo andare più avanti per migliorare ulteriormente questo percorso. In questo caso abbiamo dato luogo ad una collaborazione che ha visto impegnatiti in prima persona noi, parlamentari appartenenti a schieramenti contrapposti. La cronaca quotidiana è portata a classificare come “inciucio” iniziative del genere – ha concluso Bordon – ma nel nostro caso il risultato è altro e soltanto una democrazia debole non comprenderebbe il valore degli obiettivi che abbiamo perseguito e che abbiamo assicurato all’intera industria di settore“.
Non è mancato il sostegno dei rappresentanti dell’industria di settore.
Il primo ad intervenire è stato Jacopo Capanna, Direttore generale di Eagle Pictures.
“Il punto di arrivo che viene oggi presentato rappresenta una soluzione ben fatta al problema del tax shelter. Certo, la cosa coinvolge ancora in modo parziale gli esercenti. Dal punto di vista distributivo siamo anche sulla strada giusta per risolvere i nostri problemi. Ora aspettiamo i decreti attuativi e proprio per questa ragione è necessario continuare. Anzi sviluppare il confronto con le istituzioni.
Naturalmente ora occorre anche cambiare un po’ mentalità – ha proseguito Capanna – come Eagles Pictures cerchiamo sempre un nuovo prodotto, un prodotto italiano con valenza europea e gli sceneggiatori presenti in sala sanno di cosa parlo… ora pare che si stia andando anche in questa direzione… Ma il dato più rilevante dell’appuntamento di oggi è che il tax shelter rappresenta di fatto un finanziamento all’impresa e non al prodotto… perché chi realizza il prodotto è l’impresa…quindi più si fa forte l’impresa, più si rafforza il mercato più si rende dinamica la competizione. Tutto ciò crea un contesto più favorevole al credito e al miglioramento d’impresa… Si mette in moto in sostanza un circolo virtuoso di cui tutti abbiamo bisogno”.
“Credo che il provvedimento di cui discutiamo oggi porterà benefici di non poco conto all’industria del cinema – ha esordito Carlo Bernaschi, Presidente ANEM (Associazione Nazionale Esercenti Multiplex) – e vorrei qui rilevare che anche gli esercenti possono contribuire al sostegno della produzione cinematografica. Ciò che conta è che il cinema italiano è in crescita e sembra esser destinato ad un’ulteriore crescita. Nel 2007 si prevede una crescita del mercato del 10% e ciò è dovuto al fatto che il pubblico è tornato alla sala e al cinema. Vorrei però sottolineare come i fondi per l’esercizio sono troppo pochi. Tuttavia, in attesa di una legge di sistema, che chissà quando avverrà, sia benvenuto questo provvedimento. Infine, non va sottovalutato sulla linea della crescita del mercato nazionale il fatto che nel nostro Paese vi sia ancora una carenza di almeno 1000 schermi.
Apprezzamento e soddisfazione come cittadino e come manager da parte di Osvaldo De Santis, Presidente e Amministratore Delegato di 20th Century Fox Italia, perché: “…come cittadino vedo per la prima volta rappresentanti di due schieramenti contrapposti impegnati a collaborare su uno stesso obiettivo e come manager perché l’obiettivo raggiunto è un ottimo sostegno all’industria di settore nel quale opera da anni. E’ un obiettivo che rappresenta e rappresenterà un ottimo supporto alla produzione e alla distribuzione dei film italiani….Va infine sottolineata la valenza forte della distribuzione di sala che rappresenta una vera e propria vetrina capace di mostrare e far apprezzare tutte le possibili modalità di prodotto che possono essere commercializzate lungo l’intera criniera multimediale“.
“Finalmente il tax shelter arriva in Italia – ha esultato Guido De Angelis, Presidente De Angelis Group – ne sono lieto perché quando 17 anni fa mi ritrovai in Irlanda per lavoro produzione mi accorsi di come le azioni di sostegno al cinema avessero lì cambiato in 4-5 anni l’infrastruttura dell’industria cinematografica nazionale, che divenne luogo di produzione per titoli di rilevanza mondiale. La stessa considerazione vale per numerosi altri Paesi. Ad esempio, in Arizona investire nel cinema vuol dire avere un ritorno certo dell’investimento attraverso una serie di strumenti fiscali. Ora questo potrà accadere anche in Italia e vi è da aspettarsi che il nuovo meccanismo potrà far crescere l’infrastruttura cinematografica nazionale, solleciterà il cambio generazionale, svilupperà le competenze, moltiplicherà le troupe. In sostanza faremo più film. Ci sarà più lavoro, più creatività, più industria, più mercato. E tutto questo potrà rafforzare la nostra identità culturale, un discorso questo che non deve escludere le stesse multinazionali che saranno più invogliate ad investire nel nostro Paese“.
Presente anche l’importante segmento dell’home-video.
“Il 22 marzo ci siamo ritrovati proprio qui in questa sala per parlare della proposta di legge Carlucci – ha ricordato Davide Rossi, Presidente Univideo – e proprio in quella circostanza la filiera dei produttori di DVD fu considerata come parte integrante della filiera cinematografica e non solo come un pezzo di industria che sta “a valle”. L’obiettivo legislativo oggi raggiunto, rompe il ghiaccio sugli aspetti fiscali e finanziari che hanno sempre penalizzato il nostro Paese, sollevando un vero e proprio rischio di de-industrializzazione. Siamo pertanto lieti perché le nuove misure solleciteranno la produzione e faranno crescere il numero di titoli per il mercato nazionale ed internazionale…..Il mondo che rappresento, quello dei produttori di DVD, non ha limiti di mercato, non abbiamo costrizioni di tetto. Più cresceranno i titoli più crescerà il nostro mercato…un mercato di qualità piuttosto che di convenienza economica e per noi vuol dire qualità nell’audio nel video e in tutti i valori aggiunti editoriali che il prodotto su DVD può contenere. Certo un DVD prodotto in Cina costa meno ma la qualità è indubbiamente minore. Vorrei fare semmai un altro raffronto: noleggiare un DVD di ottima qualità costa meno che comprarne uno pirata di cattiva qualità. Un altro aspetto riguarda gli incentivi per il pubblico, che a nostro parere devono essere orientati sempre più sui nuovi media. Per quanto ci riguarda, stiamo lavorando su iniziative di supporto al prodotto con un innovativo progetto di diffusione di trailer in alta definizione attraverso il satellite Eutelsat. Infine, vorrei ricordare che siamo sempre in attesa di una legge di sistema, che è l’obiettivo più alto al quale miriamo, ma intanto procediamo con azioni parziali, ma significative, come quella di oggi“.
E’ poi stata la volta degli esercenti.
“Esprimo la mia grande soddisfazione per il risultato odierno – ha dichiarato Paolo Protti, Presidente ANEC (Associazione Nazionale Esercenti Cinema) – Da quanto qui presentato affiora come elemento fondamentale anche il credito all’esercizio. Certo è un risultato piccolo in valore assoluto, ma è una vittoria in termini di punto di principio. Il cambiamento del mercato verso il digitale deve vederci presenti, per evitare di trovarci travolti da qualcosa che non possiamo gestire. Ecco perché quel fondo per l’esercizio appena acceso deve crescere… Sono d’accordo anche con le politiche d’incentivazione alla programmazione del cinema italiano, ma devono essere incentivi, appunto, non obblighi, per non ingessare l’offerta con regole esterne alle logiche di mercato“.
Infine l’attenzione è stata rivolta all’esigenza della tempistica relativa ai passi successivi all’approvazione della Finanziaria 2008.
“Ricordo bene quando ci trovammo meno di un anno fa qui proprio con l’On. Gabriella Carlucci che presentava la sua proposta di legge – ha ricordato Donatella Palermo, responsabile Rapporti istituzionali di API (Associazione Produttori indipendenti) – All’epoca fu registrato un consenso tra partiti di maggioranza ed opposizione e che non aveva precedenti nel settore. Fu un ottimo risultato attestato dal risultato odierno che ne è la prosecuzione naturale… Sottolineo anch’io l’esigenza di guardare ora ai decreti attuativi, oltre che all’approvazione da parte dell’Unione Europea. Ma, attenzione, bisogna evitare di dilatare i tempi, se l’approvazione europea arriva a giugno, le procedute amministrative spezzate anche dall’estate ci porteranno dritti alla fine dell’anno. Se invece riusciremo a far tutto entro i prossimi due o tre mesi potremmo beneficiare di un avvio tempestivo di un nuovo regime.
Intervista di Gabriella Carlucci a RadioKey.biz (ascolta)
Intervista di Willer Bordon a RadioKey.biz (ascolta)