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I giochi per cellulare battono quelli per console e altri dispositivi handheld.
Lo rivela uno studio di Understanding & Solutions, secondo il quale nei prossimi anni il gaming via telefonino sarà secondo solo a quello online, pur essendo la quota di mercato ancora molto piccola.
I profitti del mobile gaming quest’anno dovrebbero attestarsi a 3,6 miliardi di dollari, per raggiungere i 6 miliardi di dollari entro il 2011.
“Sicuramente – ha spiegato l’analista David Rouse – non parliamo di una killer application, ma di un settore sempre più importante e per il quale si prevede una crescita significativa”.
A trainare la crescita del settore saranno gli sviluppi delle tecnologie e delle infrastrutture che consentiranno un’evoluzione del comportamento degli utenti, aprendo allo stesso tempo nuove opportunità di business per gli attori della catena di valore.
Questo, insieme alla forte crescita prevista nel medio termine, sta portando a una forte competizione nel settore che coinvolge gli editori, gli operatori telefonici, gli sviluppatori, tutti a caccia di un modello di business convincente.
Tra le strategie che mostrano evidenti segnali di successo, Understanding & Solutions indica i modelli basati sull’abbonamento o sulla pubblicità.
Anche le micro-transazioni per l’acquisto di livelli superiori del gioco o di beni virtuali necessari per giocare, stanno iniziando a prendere piede.
“Tuttavia – ha spiegato ancora Rouse – il modello pay per download è ancora il maggiore generatore di reddito in tutti i mercati”.
A conferma della crescente popolarità del mobile gaming, l’arrivo nell’arena dei protagonisti del mercato entertainment tradizionale: EA e THQ hanno creato delle divisioni ad hoc per il settore mobile (EA mobile e THQ wireless), mentre altre – Sega, Konami, MGM, Universal, Warner – concedono in licenza i loro contenuti.
I player puri invece hanno avviato la fase di consolidamento attraverso una serie di fusioni e acquisizioni.
Anche in Italia la tendenza è in crescita, sia nel mobile gaming che nel gaming online, con un’offerta di giochi sempre più vasta.
Un mercato che al contrario di quanto si crede è dominato dagli adulti e non dai ragazzi: l’età media del giocatore nostrano è di 28 anni, con una percentuale di over 35 del 34%.