Telecom Italia: nuova istruttoria Antitrust per abuso di posizione dominante

di Alessandra Talarico |

Italia


Telecom Italia

Ci vorrà almeno un anno per stabilire se Telecom Italia abbia nuovamente abusato della sua posizione a danno dei consumatori, pretendendo dai nuovi proprietari di una linea telefonica il pagamento delle morosità dei precedenti intestatari.

 

La società, attraverso il suo sito internet, chiarisce in effetti che l’intestatario di una linea riceve in ‘eredità’ dal precedente proprietario tutti i rapporti contrattuali, comprese le morosità.

 

L’istruttoria dovrà quindi verificare se le pretese di Telecom rappresentino un abuso, nel settore della telefonia fissa, della posizione dominante della società nei confronti dei consumatori.

 

Spiega l’Antitrust che alcuni articoli delle Condizioni generali di abbonamento ai servizi Telecom Italia “…dispongono, espressamente, che Telecom può richiedere, in caso di domande di nuovo abbonamento, di trasloco o di subentro, presentate da persone conviventi o comunque coabitanti con un cliente moroso, il pagamento delle somme dovute. Analoga richiesta può essere avanzata nei confronti delle persone giuridiche, imprese, enti o associazioni a qualsiasi titolo partecipate dal cliente debitore”.

 

Un atteggiamento che secondo l’Agcm ha come conseguenza quella di ostacolare non solo l’accesso ai servizi Telecom – i cui costi risulterebbero molto superiori al necessario e al tollerabile – ma anche la fruizione dei servizi voce e dati offerti dalla società e dai concorrenti.

 

L’abuso di posizione dominante nei confronti dei sempre più bistrattati clienti Telecom, costretti il più delle volte a sottoscrivere un abbonamento con l’ex monopolista per non dovere incorrere nei lunghissimi ‘tempi tecnici’ necessari all’attivazione dei servizi dei concorrenti, consisterebbe per l’Autorità “…nel subordinare l’attivazione di una nuova linea telefonica (o il subentro) al pagamento di un corrispettivo da chi non è debitore, non correlato ad alcuna controprestazione da parte dell’impresa”.

 

Sperando dunque che l’istruttoria si concluda anche prima dei tempi previsti, non resta che constatare come il principale operatore italiano continui in ogni modo ad abusare della pazienza e del denaro dei consumatori con pratiche abusive e poco trasparenti, quando va bene. Con vere e proprie prepotenze in tutti gli altri casi.

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